Pietrarubbia e scultura: binomio che si rinnova

Da sabato una mostra per rilanciare l’idea pensata da Arnaldo Pomodoro di un museo diffuso

Migration

"Progetti oltre il confine" da sabato 7 al 14 settembre, una mostra per rilanciare l’idea di un parco diffuso di scultura a Pietrarubbia. E non solo. Passato e presente per guardare al domani nel luogo del più antico castello del Montefeltro, nell’incanto di un borgo che conserva le tracce e lo spirito di una memoria recente: quella del T.A.M., la scuola d’arte per la lavorazione dei metalli che Arnaldo Pomodoro aveva fondato nel 1990. Oggi, dopo il tempo incerto della pandemia, un gruppo di scultori di livello, coordinati da Paolo Soro, si sono riuniti per dare il via al via ad un progetto ambizioso. Ne abbiamo parlato con il curatore: "Modelli e bozzetti di scultura, recita il sottotitolo dell’evento".

"La mostra, presentata attraverso le parole di Maurizio Cesarini, un artista le cui parole andranno a sottolineare il fine dell’iniziativa, è il risultato – dice Soro – di ricerche e proposte di quattordici artisti diversi per stile e formazione, alcuni docenti o già docenti alla Accademia Belle Arti di Urbino. Saranno esposti modelli in scala di sculture che potranno essere realizzate in futuro nelle dimensioni previste dal progetto, con l’obiettivo di dare forma all’idea di un parco d’arte nel borgo medievale e nel territorio circostante. Le opere del T.A.M., che arricchivano Pietrarubbia, negli anni sono state allontanate dal paese verso altre destinazioni".

Sulle orme del passato, quindi, è lo spirito dell’iniziativa?

"Nel segno della continuità vogliamo rilanciare il progetto di un parco di sculture diffuso per mantenere vivo il dibattito sull’importanza dell’arte, sulla fruizione sociale dell’arte nell’ottica della ricerca del bello e del grande amore per questo straordinario territorio".

Un modo per celebrare il T.A.M. e farlo rinascere?

"Senza Pomodoro il centro T.A.M. non sarebbe più lo stesso, ma quello che abbiamo messo in cantiere è un modo per proseguire comunque lo spirito di quel progetto. Questa è una prima edizione, cui, annualmente, seguiranno altre, che metteranno in mostra, oltre alle opere degli scultori maestri, i lavori degli studenti dell’accademia, diplomati e diplomandi, che avranno così la possibilità di presentare il loro cammino e testimoniare lo stato dell’arte del nostro tempo".

Nella sale espositive del Museo di Arte Contemporanea di Pietrarubbia il racconto è quello di Christian Cassar, di Egidio del Bianco, di Gazzetti Valfrido, di Girolamo Ciulla. I "Centauri" di Giancarlo Lepore, una stilizzazione in acciaio che evoca la forza animale e l’intelligenza umana, una imprevedibile immagine che ci coglie di sorpresa, la "Forma fuggente" di Leonardo Nobili, il "Self portrait" di Michelangelo Galliani , la "Crescita interiore" di Paolo Pompei, il "Pastore errante" di Paolo Soro, l’ossimoro della "Stratificazione di profumi" di Rocco Natale. "L’Incerto tempo" di Sergio Monari, una "Bitta primordiale" di Umberto Corsucci. Il bronzo dal sapore futurista di Severino Braccialarghe, "i Solidi" di Pino Mascia, una composizione geometrica di ferro e pietra che ci appare alla ricerca di stabilità in una dimensione di precarietà, quasi una metafora del presente alla ricerca di un (ir)raggiungibile equilibrio. Potenza dell’arte, quando l’arte e la vita stanno insieme.

Cecilia Casadei