Polo alimentare hi-tech nell’ex zuccherificio

Via gli scheletri di cemento. Uno stabilimento ospiterà uffici e area di stoccaggio. Automazione e intelligenza artificiale animeranno il complesso

Polo alimentare hi-tech nell’ex zuccherificio

Polo alimentare hi-tech nell’ex zuccherificio

di Anna Marchetti

Ex zuccherificio, spariranno gli scheletri di cemento, destinati alla demolizione, per fare posto ad un polo logistico del settore alimentare.

E’ quanto previsto dal Prg per quest’area acquistata, come anticipato un anno fa dal nostro giornale, dalla società "Cittadella srl" che farebbe capo a società degli imprenditori Paolo Andreani e Giancarlo Paci. Il progetto, già presentato in Comune, prevede la realizzazione di un polo logistico alimentare, la demolizione dell’esistente e la realizzazione di uno stabilimento che ospiterà uffici e area di stoccaggio di frutta, verdura, lattici, carni e forse anche di altre merci.

"Il costruito – chiarisce il vice sindaco Cristian Fanesi – coprirà una superficie inferiore all’attuale e rigenererà tutta la zona. Si costruirà su 40 mila metri quadrati, rispetto ai 60 mila che erano stati progettati, su un’area totale di 230 mila quadrati.

Con il sindaco Massimo Seri e il dirigente dell’Urbanistica, l’architetto Adriano Giangolini, abbiamo visitato a Bologna un polo logistico alimentare del tutto simile a quello che si realizzerà a Fano.

Come nel capoluogo emiliano anche all’ex zuccherificio automazione e intelligenza artificiale animeranno il complesso. Niente di inquinante, ma uno stabilimento bello anche esteticamente per la conservazione delle merci dentro e fuori i frigoriferi. In questo contesto l’intelligenza artificiale svolgerà un ruolo importante di supporto ai dipendenti".

E ancora Fanesi: "Un progetto molto complesso guidato dalla tecnologia, dall’intelligenza artificiale e da un approccio orientato alla sostenibilità. Sarà creata una comunità energetica per la produzione di energia e un’area verde di dieci ettari".

"Nessuna forma di inquinamento – ribadisce il vice sindaco Fanesi – anche se formalmente questo tipo di attività rientra nelle industrie insalubri di seconda classe (al pari di una lavanderia o di una friggitoria) tanto che per consentirne l’insediamento abbia dovuto eliminare lo specifico divieto mentre resta valido quello per le industrie insalubri di I classe".

"Un’idea ancora tutto da completare – chiarisce l’imprenditore Paolo Andreani – ma il nuovo complesso, una volta realizzato, creerà occupazione e servirà non solo Fano ma l’intera provincia".

Nessuna novità, invece, per le Terme di Carignano: "In Comune – assicura il vice sindaco Cristian Fanesi – non è stato presentato alcun progetto da parte dell’attuale proprietà (Gestioni Spedalità Private ndr)". La società ha, però, avanzato una osservazione al Prg che è stata accolta dall’Amministrazione comunale.

"Un rilievo di tipo formale", nulla di sostanziale. Anzi Fanesi ci tiene a precisare che "non ci sono cavilli del Prg che blocchino il progetto delle Terme di Carignano" anche perché in Comune non è arrivato alcun progetto.

Il progetto, realizzato dal Politecnico di Milano, era stato presentato alla città (clinica polispecialistica, a vocazione ortopedica, Spa con piscine, ristorazione hotel a 5Stelle) a ottobre 2022, in un incontro pubblico al cinema Masetti: si parlò di un investimento di 40 milioni di euro. Da allora, però, non sono stati fatti passi avanti, anzi sulle terme sembra calato il silenzio.

Anna Marchetti