Presidente dei geometri: "È in lista, si dimetta". Lui: "Non ci penso proprio"

Alcuni della categoria, 700 iscritti in la provincia, contestano Corsini e la scelta di candidarsi alle elezioni. Lui: "Forse temono ritorsioni".

Presidente dei geometri: "È in lista, si dimetta". Lui: "Non ci penso proprio"

Presidente dei geometri: "È in lista, si dimetta". Lui: "Non ci penso proprio"

Non poteva essere diversamente: è polemica. La scesa in campo con il centrodestra, e quindi con Lanzi, alle prossime elezioni amministrative di Giovanni Corsini, geometra, ed anche presidente della categoria, un gruppo corposo perché conta in tutta la provincia oltre 700 iscritti, ha creato più di un malumore tra i colleghi. Lamberto Vannini ha inviato una lettera per sottolineare che "la carica di presidente di un collegio professionale ricoperta dal candidato, eletto dagli iscritti – scrive Vannini – dovrebbe assolvere una funzione di tutela della categoria rappresentata con imparzialità di schieramento politico e di cordiale interfacciamento con qualsiasi amministrazione ed organo istituzionale con un ruolo di pubblico ufficiale".

Ed aggiunge: "Invece non ci sentiamo più rappresentati dal nostro presidente dopo le precise affermazioni rilasciate e rivolte alla funzionalità della materia urbanistica del Comune. Le problematiche in tal senso vanno affrontate nelle opportune sedi istituzionali degli organi del collegio senza condizionamenti politici. E non ci sentiamo rappresentanti in tal senso dal nostro presidente. Ci dissociamo in toto lasciando a Corsini piena libertà e rispetto della sua scelta ma chiediamo una riflessione e sua valutazione sul mantenere la carica di presidente del collegio professionale". Vannini ci tiene a sottolineare che scrive anche a nome di un gruppo di geometri.

Nella sostanza Vannini, figlio dell’ex assessore del Comune di Pesaro, chiede le dimissioni dalla carica di presidente di Giovanni Corsini. Il quale, raggiunto al telefono, replica: "Non ho alcuna intenzione di dimettermi dalla carica anche perché la mia è una scelta personale e non coinvolge assolutamente l’ordine che rappresento. Se mai un domani dovessi essere eletto consigliere comunale per cui l’attività politica dovesse assorbire troppo il mio tempo, potrei valutare la possibilità di presentare le dimissioni".

Giovanni Corsini che è stato anche presidente del Rotary cittadino, non ha mai rinunciato alle battaglie come presidente del collegio professionale tanto da sollevare nel 2022 una forte polemica con l’ufficio urbanistico, per i ritardi nello smaltimento delle pratiche "tanto che fui anche minacciato di querela", dice. Una dura critica la sua al funzionamento dell’ufficio comunale tanto da ottenere delle lodi anche da professionisti di altri ordini, come gli ingegneri.

"Ho sentito di queste polemiche per la mia candidatura con il centrodestra – continua Corsini – e credo che il problema nasca dal fatto che alcuni temono ritorsioni sotto il profilo personale. Ma ribadisco come ho già detto ai miei colleghi che si tratta di una scelta personale e quindi il collegio non c’entra. Sono da venti anni dentro il consiglio e so perfettamente come funzionano certe dinamiche. E per quello che riguarda la professione, al di là di qualche amicizia extra-politica, vedo che gli assessori girano ma le cose non cambiano".

Comunque Corsini delude le aspettative di Lamberto Vagnini "perché io non mi dimetto".

m.g.