SILVANO CLAPPIS
Cronaca

Prima l’uovo o la gallina? Mistero risolto

L’artista Marcello Diotallevi, fanese d’adozione, ha pubblicato un divertente pamphlet, stracolmo di citazioni e riflessioni

Prima l’uovo o la gallina? Mistero risolto

Prima l’uovo o la gallina? Mistero risolto

Uno dei grandi dilemmi della nostra storia – cioè se sia nato prima l’uovo o la gallina – trova la soluzione nell’ultimo libro dell’artista capitolino, fanese dal 1974, Marcello Diotallevi dal titolo “La scoperta del pollo“, Edizioni Pied-à-terre (20 euro, 76 pagine). Ma questa è solo una delle tante curiosità e scoperte che si possono fare leggendo questo pamphlet di valore storico-scientifico su un soggetto, il pollo appunto, di cui la letteratura mondiale, per lo meno quella occidentale, si è occupata poco. Ci ha pensato, dunque, Marcello Diotallevi, presentandosi come “storico del pollo“, a mettere in risalto questo bistrattato “Gallus gallus bankiva“ diventato “domesticus“, secondo il Linneo, esistente ben prima che l’uomo si affacciasse sulla faccia della terra. "Un trattato – dice lui, Diotallevi, non il pollo – scritto con mano leggera e divertita, perché, si sa, i saggi sono barbosi anche se utilissimi, che a tutti gli effetti può chiamarsi tale. Perché è serio, anche se non so se è utilissimo".

Del resto la prefazione del poeta Marco Ferri (ex direttore della biblioteca Federiciana di Fano) toglie ogni dubbio. "Voglio dire – scrive Marco Ferri – che mi sono molto divertito e acculturato sul pollo, e che sull’arguzia di Marcello Diotallevi e sulla sua erudizione metterei la mano sul fuoco (è un modo di dire, ovviamente, anche Muzio Scevola avrebbe preferito rosolarci un pollo), ma ho notato una mancanza che non posso assolutamente non rilevare, trattandosi di altissima cultura quella proveniente dal Derby Club di Milano, e sto parlando della celebre canzone di Cochi e Renato (Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto) dove si allude che la gallina non sia un animale intelligente, e che lo si capisce da come guarda la gente".

Una disattenzione o una scelta voluta? Ah saperlo… Di sapere comunque ce n’è tanto, visto che Marcello Diotallevi deve aver letto tutta la Genesi per accorgersi che del pollo non c’è traccia quando Noè imbarca sull’Arca tutte le coppie di animali, “minolli“ compresi come disse Massimo Troisi nel suo celebre sketch sull’Arca. In compenso si rifà il Nuovo Testamento quando Gesù, scrive Diotallevi "rivolto a Simon Pietro, uno dei discepoli, dice: prima che il gallo – dunque un pollo adulto – canti, tu mi rinnegherai", mentre in Grecia i polli erano usati per giochi o sacrifici agli Dei.

A livello gastronomico, lasciando perdere i romani e i monaci nel Medioevo, ci hanno pensato gli americani ad eleggerlo simbolo di uno Stato. "Mi riferisco – si legge ancora – al Kentucky fried chicken, pollo fritto del Kentucky, ma che bella accoglienza!". Cinema, musica, canto hanno i loro… polli. Una per tutti: “Il leone e la gallina“ di Lucio Battisti. Come pure l’arte ha avuto i suoi estimatori di polli. “La scoperta del pollo“ di Marcello Diotallevi, che è uno dei massimo protagonisti della mail-art, con illustrazioni della siberiana Irina Mikulina, è stato apprezzato da “amici“ quali l’architetto Renzo Piano, il poeta visivo Lamberto Pignotti, il pittore Pablo Echaurren figlio del celebre artista surrealista cileno Roberto Matta. E per rispondere al quesito di Cochi e Renato?

"Basta leggersi “Cervello di gallina“, saggio di Giorgio Vallortigara (Ed. Bollati Boringhieri, 2005) neuroscienziato all’Università di Trieste", Diotallevi dixit.