Restauri a San Bernardino, arrivano le sorprese

Il Convento che affianca il Mausoleo dei duchi, è nel pieno dei lavori. Rimossi i pavimenti degli anni Settanta. Trovate nicchie inattese

Restauri a San Bernardino, arrivano le sorprese

Restauri a San Bernardino, arrivano le sorprese

Il grande cantiere del convento di san Bernardino, iniziato lo scorso novembre, procede a vele spiegate. Si concluderà, se tutto filerà liscio, nell’autunno 2024, ma nel frattempo le porte del cenobio (e i cancelli del cantiere) sono stati eccezionalmente aperti per i lettori del Carlino. Il parroco e guardiano padre Luca Gabrielli non nasconde la soddisfazione: "I lavori procedono molto bene, ci lavorano solitamente una decina di operai; mi pare, da persona non del settore, che le ditte stiano lavorando bene e alacremente. Si è iniziato come da programma con lo scavo e posizionamento di micropali lungo tutte le murature esterne principali, in modo da rafforzare adeguatamente le fondamenta dell’edificio. In alcuni casi, i micropali sono stati posti anche all’interno, come nel refettorio. Questo lavoro è quasi finito, ma nel frattempo è iniziato un cantiere parallelo ai tetti e un altro agli interni".

Sono stati infatti rimossi alcuni pavimenti e l’intonaco di diverse stanze e corridoi. In certi casi, i muri dopo essere stati rinforzati rimarranno coi mattoni faccia a vista. I pavimenti invece, tutti degli anni ’70 circa, saranno rifatti ovunque. Ma per i lavori più corposi bisogna salire al primo piano: arriviamo in un’ala del convento dove prima c’era un corridoio e tante piccole cellette ai lati. Ora non c’è più nulla: solo un bosco di impalcature. Tutti i muri sono stati abbattuti, il tetto scoperchiato. In fondo all’ambiente, già il nuovo tetto fa bella mostra di sé, con enormi travi lignei.

Spiega fra Luca: "Dopo che sarà completato il tetto, qui verranno nuove stanze, ma più larghe delle precedenti celle dei frati, che erano inutilizzabili: questa ala dovrebbe diventare uno studentato". E sotto gli intonaci scrostati delle pareti capita di trovare nicchie chiuse chissà quando: San Bernardino non finisce di stupire. E siamo solo all’inizio.

Giovanni Volponi