Riceci, Torcoletti alla Camera:: "Mms e l’indifferenza alle regole"

La Commissione ecomafie ha ascoltato ieri il presidente dell’associazione Diversamente, il quale ha ripercorso come l’azienda di gestione abbia imposto le proprie decisioni a cittadini e Comuni.

Riceci, Torcoletti alla Camera:: "Mms  e l’indifferenza alle regole"

Riceci, Torcoletti alla Camera:: "Mms e l’indifferenza alle regole"

Discarica di Riceci, altro round: è stato ascoltato ieri a Roma in commissione Ecomafie Andrea Torcoletti, presidente dell’Associazione Diversamente. Torcoletti ha esordito tracciando le similitudini tra il progetto del digestore anaerobico di Vallefoglia e la questione della discarica a Riceci, "progetti calati dall’alto senza trasparenza secondo uno stesso copione con tante analogie -ha esordito-. Anche il sindaco di Vallefoglia, come quello di Urbino, disse più volte di non sapere niente, la dimensione dell’impianto è ugualmente sovradimensionata ed anche nell’oggetto sociale di Green Factory, società di scopo del biodigestore, è prevista la gestione, progettazione e la costruzione di discariche per rifiuti urbani e speciali non pericolosi".

"Per Mms c’è un problema di governance -ha proseguito Torcoletti-: il socio privato può indirizzare, programmare gestire, controllare, in pratica fa tutto. Al pubblico cosa rimane? Il ruolo di comparsa, non c’è controllo e i consiglieri inadempienti non vengono rimossi. Se tutti si sono detti poi contrari perché poi votano delibere all’unanimità? Problema di competenza, di negligenza o di distrazione? Marche Multiservizi non funziona, a meno che l’obiettivo dato non sia quello di fare cassa e utili alla fine degli esercizi di bilancio. Perché Marche Multiservizi ha acquisito Aurora? Perché non ha usato Green Factory? L’Amministratore delegato Mauro Tiviroli dice che Mms non può fare una discarica da sola, ed è corretto. I rifiuti urbani non domestici e speciali non pericolosi sono fuori privativa pubblica e Mms ha maggioranza pubblica e non può gestirli né costruire una discarica. Il modo per aggirare la normativa è appoggiarsi ad Aurora, della quale però si prevede già l’acquisizione in tre step. Così facendo una società a prevalenza pubblica si troverà a gestire un rifiuto privato spalmando i costi sui comuni soci: la discarica la pagheremo noi cittadini attraverso la Tari. Auspichiamo che si verifichino le dinamiche poco trasparenti di questa vicenda. Abbiamo un ricorso al Tar, il cui dibattimento è previsto a gennaio 2025, perché la Provincia invece di bloccare l’iter con la delibera di gennaio ha concesso ulteriori 180 giorni al soggetto proponente per portare le sue integrazioni".

"Ci sono contraddizioni che sono abbastanza evidenti -ha detto il presidente della Commissione ecomafie- chiederemo ad alcuni già sentiti di tornare perché vogliamo vedere qual è stato l’iter della vicenda". Verrà ricontattato invece Flavio Angelini, presidente nell’Associazione Lupus in Fabula, anche lui presente ieri a Roma ma che non è riuscito a parlare perché si è esaurito il tempo a disposizione.