Rimpasto in Regione, ci siamo

Rimpasto in Regione, ci siamo

Rimpasto in Regione, ci siamo

Storia di notte dai lunghi coltelli all’interno di un partito, la Lega. Storia di porte girevoli. Storia di un rimpasto che in Regione, tra gli alleati, nessuno vuole chiamare così. La vicenda che sta mettendo in fibrillazione l’esecutivo guidato dal governatore Francesco Acquaroli, porta a una resa dei conti all’interno del partito di Matteo Salvini. Uno scontro che si sta manifestando dopo l’elezione a segretario regionale della Lega dell’onorevole Giorgia Latini, fino a poco tempo fa assessore regionale e prima ancora sempre in parlamento. Con il suo arrivo, la Latini ha deciso di marcare un segno di discontinuità che però ai più sembra inopportuno ad appena due anni dal ritorno alle urne per la Regione.

Ma la segretaria ha deciso: fuori gli attuali assessori Andrea Antonini (Agricoltura, Sviluppo economico, Industria a tanto altro) e Chiara Biondi (Cultura) per fare posto a Monica Acciarri e Mauro Lucentini, entrambi di fatto esterni. E sì perchè, a proposito di porte girevoli, la Acciarri, attuale consigliera, in realtà è entrata grazie alla nomina di Antonini ad assessore e con il ritorno tra i banchi della maggioranza di quest’ultimo, l’ex capo di gabinetto dell’assessore alla Sanità dem Almerino Mezzolani sarebbe tornata a casa se non fosse in pole per entrare in giunta. Allo stesso tempo, l’uscita dall’esecutivo della Biondi comporterà l’esclusione dall’emiciclo del Consiglio di Lindita Elezi. Mentre Mauro Lucentini, eletto consigliere regionale, dopo aver lasciato l’incarico per entrare in parlamento come primo dei non eletti con la nomina proprio della Latini ad assessore regionale (aveva lasciato la Camera per questo incarico) si ritroverebbe a ritornare in Regione a questo punto come assessore esterno.

L’altro esponente della Lega in giunta, l’assessore alla Sanità e vicepresidente Filippo Saltamartini sarebbe saldo al suo posto, con il governatore che non vuol sentire parlare di un possibile cambio in quella casella. E lo stesso presidente, secondo fonti di palazzo Raffazello, sarebbe alqaunto contrariato. Non è un mistero che, dopo le elezioni politiche e con il rimpasto vero di quel momento, aveva più volte sostenuto che a quel punto la giunta sarebbe arrivata sino alla fine della legislatura. Adesso questi fibrillazioni dentro al Lega non piacciono a nessuno e l’aria è molto pesante.

Alfredo Quarta