Rinnovo rete idrica, ma chi decide dove farlo?

E’ la domanda che si pone Michele Felici a proposito del maxi finanziamento di 27 milioni del Pnrr ("a quale tasso?") a Marche Multiservizi

Rinnovo rete idrica, ma chi decide dove farlo?

Rinnovo rete idrica, ma chi decide dove farlo?

Michele Felici, ex capo dell’ufficio tecnico del comune di Urbino, interviene sulle perdite idriche delle condotte. "E’ di questi giorni il comunicato ufficiale che il Pnrr ha concesso un finanziamento di 27,5 milioni di euro a Marche Multiservizi per interventi finalizzati alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua. Gli interventi riguardano: per 510.000 euro la digitalizzazione delle reti; per 2.100.000 euro lo smart metering (contatori elettronici); per 173.200 euro la ricerca delle perdite con raggi cosmici; per 700.000 euro modellazione delle reti e realizzazione dei distretti; per 19.375.000 euro rinnovamento delle reti".

"Certamente – scrive Felici – si tratta di un progetto importante che riguarda tutti i cittadini e come prima cosa ci si chiede quanti cittadini (magari attraverso i loro rappresentanti) lo conoscono, lo hanno discusso e, in ultima analisi, dove, quali e quanti benefici porta. La cifra maggiore viene impiegata per il rinnovamento delle reti che hanno grandi perdite perché la Mms e i vari Comuni mai hanno pensato di investire i proventi dell’acquedotto proprio nell’acquedotto e mai hanno pensato di modificare il contratto di concessione al gestore inserendo la dicitura: “Si stabilisce che il prezzo della gestione deve comprendere obbligatoriamente i costi per la gestione, la manutenzione ordinaria e quelli per conservare immutato il valore delle reti e di tutti gli altri beni pubblici strumentali” che un nostro vecchio rappresentante aveva cercato di inserire nel disegno di legge 772 del 2006 che, a costi invariati [con qualche utile (non legittimo!) in meno e un maggior rispetto per la cosa pubblica], avrebbe evitato le tante perdite e inconvenienti della rete idrica".

"Si spera –continua la lettera di Felici – che nel grande progetto ci sia la sistemazione il potenziamento della linea idrica:  Urbino (Ca Mignone) – Tufo – Montesoffio – Ca’ La Lagia – Girfalco; – Gadana – Cavallino – Pieve di Cagna il cui potenziamento è accertato e codificato dal 2001 e, se non trova ora adeguata soluzione, significa che il Gestore (anche proprietario) e chi ci amministra non guardano ai problemi veri dell’entroterra che vengono rattoppati facendo viaggiare l’autobotte che, come è ovvio, non risolve il problema".

"Si spera – conclude la lettera – che i nostri amministratori, dopo aver riscosso i denari per aver venduto l’asset del servizio idrico ad un privato, abbia preteso che una parte dei tanti denari ora disponibili, fossero spesi per l’entroterra che ha bisogno di mantenere questo basilare servizio. Inoltre, quale semplice cittadino e utente, vorrei conoscere se questo importante investimento ha un costo (rate mutuo agevolato) che verrà assorbito da una più agevole gestione e dalla diminuzione delle perdite oppure ricadrà sugli utenti? Nel caso che il costo dell’investimento fosse zero si vorrebbe conoscere se gli utenti si ritroveranno un beneficio nella bolletta, con la speranza che il servizio idrico riceva l’attenzione dovuta e non sia solamente una fonte di utili, poco legittimi perché derivanti da accise imposte agli utenti che debbono pagare una bolletta fra le più care d’Italia".