Sacchetti: "La mia Vuelle andrà di corsa". Il nuovo coach cambia filosofia di squadra

"Ho coinvolto il preparatore per migliorare la condizione fisica: non sarà run and gun, ma dobbiamo almeno far viaggiare di più la palla"

Sacchetti: "La mia Vuelle andrà di corsa". Il nuovo coach cambia filosofia di squadra

Sacchetti: "La mia Vuelle andrà di corsa". Il nuovo coach cambia filosofia di squadra

"Il problema maggiore di questa squadra? Correvamo poco e a me invece piace giocare al massimo delle potenzialità: meno gioco a metà campo e più in velocità perché non si deve mai rinunciare a un buon tiro".

Così, con un concetto semplice e chiaro, Meo Sacchetti ha risposto ieri nella conferenza stampa mattutina tenuta a Casa Vuelle a chi gli chiedeva di analizzare dove ha trovato le criticità maggiori di questa squadra ereditata dalla precedente gestione al termine del girone di andata. Per risolvere quello che, secondo la sua ottica, era un difetto importante dopo il ko di Napoli il coach ha coinvolto il preparatore atletico.

"E’ stata una settimana impegnativa in cui abbiamo cercato di migliorare la nostra condizione fisica facendo un lavoro importante con Venerandi" spiega. Poi fa il punto sulle condizioni di Bamforth: "Oggi Scott tornerà per la prima volta ad allenarsi con la squadra (ndr - ieri per chi legge). Non so quanto potrà fare, in questo momento è più in mano ai dottori e al preparatore che allo staff tecnicoma è sempre meglio che vederlo a bordo campo a fare lavoro

differenziato per conto suo". Un altro aspetto evidenziato da Sacchetti, sul quale per onestà bisogna dire che batteva molto anche Buscaglia, è quello della scarsa aggressività, anche mentale, di questo gruppo: "Bisogna fare più falli in certe situazioni. Napoli domenica ha tirato 6 liberi in tutta la partita: significa che spesso ha potuto prendersi tiri comodi senza essere contrastata. Poi sono stati bravi a metterli, certo, ma bisogna essere più combattivi e fermare i tiratori prima di arrivare a concedergli conclusioni facili".

Ma una squadra con queste caratteristiche è adatta alla sua filosofia del run and gun? "Magari non sarà proprio run and gun, ma cercherò di creare qualcosa di mio - risponde -. Non abbiamo molta esplosività, ma si può comunque spingere la palla più velocemente dall’altra parte del campo per avere tiri più vantaggiosi. Poi abbiamo il pick and roll per Totè e l’isolamento per i nostri americani. Più che altro, però dobbiamo ritrovare sicurezza in alcuni giocatori di cui ho già fatto i nomi e non sto a ripeterlo. So che possono dare di più".

Della presunta stanchezza dell’Armani, che ieri sera ha giocato a Valencia in Eurolega, non ne vuol sentire nemmeno parlare... "Chi la pensa così deve ricordarsi che stiamo parlando di Milano. Hanno avuto infortuni anche loro, ma hanno con chi sostituire gli assenti e chi è stato chiamato a farlo lo ha fatto bene. Vediamo anche cosa ci permetteranno".

Ai tifosi biancorossi, che domani pomeriggio lo vedranno per la prima volta in panchina nell’arena di casa, dedica un pensiero: "A Pesaro non si può barare perché la gente conosce la pallacanestro e sa valutare l’impegno. Questo pubblico capisce se la squadra ha dato il massimo. Sa che i valori non si possono sempre sovvertire, ma l’atteggiamento lo vede e alla fine dei conti è la cosa più importante".

Non ha voluto invece parlare di McDuffie "perché parlarne adesso toglierebbe responsabilità ai miei giocatori e distoglierebbe l’attenzione da quello che dobbiamo fare contro Milano con chi c’è. Di come utilizzeremo il nuovo acquisto ne parleremo da lunedì in poi". Giusta mentalità. Anche da qui si intuisce il carisma di una persona.

Elisabetta Ferri