Salone del mobile, si punta al record. A Milano sfilano 20 nostre aziende

Domani l’apertura in una edizione che prevede oltre 300mila visitatori. Il punto di Livi, Confindustria: "Europa importante, ma stiamo soffrendo la situazione delle guerre. Cina e paesi arabi tiravano molto".

Salone del mobile, si punta al record. A Milano sfilano 20 nostre aziende

Salone del mobile, si punta al record. A Milano sfilano 20 nostre aziende

Si apre domani a Milano il Salone del Mobile. La manifestazione più importante al mondo del settore. Sono 36 in totale le aziende marchigiane che vi partecipano, di cui 20 sono pesaresi. A queste ne vanno aggiunte un’altra mezza dozzina di fabbriche che espongono nel cosiddetto fuori salone e cioè ‘vetrine’ per ospitare i clienti nel cuore della città lombarda. Gli organizzatori si attendono una edizione da record con oltre 300mila visitatori e di questi 200mila sono provenienti dall’estero.

In prima fila naturalmente c’è la Scavolini che fra l’altro ha recentemente ‘inaugurato’ il nuovo stabilimento di 13mila metri quadrati accanto alla sede storica. Con il marchio Ernestomeda il gruppo di Montelabbate si muove nel fuorisalone così come altre aziende del settore come la fanese Pedini, che fra le altre cose potrebbe ritornare dai cinesi ai vecchi proprietari (e la cosa avrebbe del clamoroso); quindi Cucinesse, Composit e Aster Cucine. Settore quello dell’arredo pesarese tra i maggiori a livello nazionale perché si contano in provincia oltre 700 imprese, con un export, trainato soprattutto dal settore delle cucine, che vale oltre il 7 per cento del totale regionale. E sul fatto che il comparto sia importante, le conferme arrivano anche dall’estero, dove una grande società tedesca ad alta tecnologia per il settore, ha recentemente aperto una sua sede in città.

Vittorio Livi vicepresidente di Confindustria e presente al salone con la Fiam, dice: "Le aspettative sono buone anche se si stanno verificando un po’ di problemi perché ci hanno segnalato difficoltà con i visti in uscita sia dalla Cina che dall’India. E quest’ultimo Paese stava tirando molto negli ultimi mesi assieme ai paesi Arabi. Come comparto in generale? Direi che va analizzato settore per settore ed azienda per azienda. Diciamo che quelli che stanno lavorando con le grandi forniture e cioè i contract, vanno meglio degli altri anche perché nei negozi di persone non ne girano tante. Certamente per noi è importante il mercato europeo, ma con le guerre sta invece soffrendo perché i nostri maggiori clienti arrivano dal mercato tedesco, francese ed anche spagnolo, coinvolti daui riflessi della guerra. Ma vediamo, perché le aspettative direi che sono buone".

Per restare in ambito confindustriale il presidente Alessandra Baronciani e il direttore Andrea Baroni visiteranno le nostre aziende la prossima settimana. Con l’orecchio teso su questa vetrina mondiale anche i sindacati del legno. Dice Giuseppe Lograno che da anni segue il settore legno-arredo: "C’è un po’ di cassa integrazione ma nulla di allarmante. Diciamo che dopo il boom del ’dopo Covid’ si è tornati ai ritmi lavorativi del 2019. La Scavolini per esempio non fa più un giorno di cassa la settimana, mentre procedure si stanno aprendo per la Marinelli Composit. Non tutte le situazioni sono uguali. Ma per tracciare una linea e capire l’evoluzione bisognerà attendere proprio la fine di questo salone del mobile di Milano. Solo allora si capiranno le ripercussioni produttive", conclude Lograno.

m.g.