Salute mentale a Muraglia. Offerte per i trasferimenti

Ora una commissione le vaglierà. Critico Biancani

Sono "diverse", così dice l’Ast senza precisare il numero, le manifestazioni d’interesse ricevute in merito all’indagine di mercato finalizzata a trovare nuovi locali dove trasferire i servizi psichiatrici che al momento si trovano a Muraglia, nell’area che da settembre dovrà essere sgomberata per dare inizio al cantiere del nuovo ospedale. Il prossimo passo sarà la nomina di una commissione apposita, per analizzare le proposte e successivamente incontrare gli operatori che si sono resi disponibili.

Come noto i servizi da traslocare sono: l’Rsa Tomasello (cure riabilitative di mantenimento per disabili gravi con 27 posti letto); Comunità protette maschile e femminile (20 posti letto maschili e altri 20 femminili); la Srr, struttura socio riabilitativo con 18 posti letto (tutti a Muraglia) e il Cser, centro diurno "Il Gabbiano" con 16 utenti (in via Belvedere). In pratica, un centinaio di utenti che dovranno (dovrebbero) presto fare le valigie e trovare una nuova collocazione. Per quanto? Per tutto il tempo che servirà a portare a termine il nuovo ospedale.

"Il rischio – tuona Andrea Biancani, vicepresidente del Consiglio regionale (Pd) – è la frammentazione dei servizi e l’aumento dei costi. L’alternativa c’era, ovvero recuperare l’ex manicomio (il San Benedetto, ndr), ma la Regione preferisce andare in affitto spendendo di più". Secondo Biancani l’errore originario sta nella programmazione a monte: "All’inizio furono indicate strutture non idonee o addirittura ancora da costruire, come ad esempio l’Ospedale di comunità di Mombaroccio o la struttura di Galantara che avrebbe dovuto accogliere la RSS ma non è idonea perchè si sviluppa su più piani. Ho più volte segnalato che lo smantellamento della “cittadella delle salute mentale” sarebbe stata un errore, rendendo più difficile l’accesso ai pazienti e meno agevole il lavoro del personale. Eppure l’Ast continua a cercare edifici in affitto e nuovi gestori per questi servizi".

Dal 2022, anno in cui si firmò l’accordo, è stata trovata una sede alternativa solo per il reparto di psichiatria, che andrà a Fano "e per cui mancano garanzie sui tempi di attivazione e sul successivo ritorno a Pesaro, e, forse, per il Centro di salute mentale e l’Assistenza domiciliare integrata, che non compaiono nel nuovo avviso. Interrogherò la Regione per avere chiarezza".