San Domenico, il gioiello che verrà. Il chiostro ’aperto’ rivela la bellezza: "Le strade vicine torneranno vive"

Ieri smontata la tettoia, l’assessore Pozzi annuncia la ’ricucitura’ che sarà fatta con via G. Bruno. Il piano superiore per le aule universitarie, sotto il mercato coperto. "E ricicleremo queste strutture" .

San Domenico, il gioiello che verrà. Il chiostro ’aperto’ rivela la bellezza: "Le strade vicine  torneranno vive"

San Domenico, il gioiello che verrà. Il chiostro ’aperto’ rivela la bellezza: "Le strade vicine torneranno vive"

Il mercato delle Erbe senza la tradizionale copertura che ha avuto per decenni dà la sensazione immediata del gioiello che quella struttura diventerà a cantiere finito, nel marzo 2026, se il cronoprogramma dei lavori sarà rispettato. E fa capire quanto una zona così pregiata e nevralgica del centro storico abbia sofferto del degrado che ieri mattina le ruspe del centro operativo comunale e dell’Aspes hanno evidenziato, come un velo che si toglie sopra delle ferite, durante le operazioni di smontaggio.

E’ anche vero però che, degrado a parte, senza la copertura l’area diventa subito immensamente più grande e spaziosa. E lascia trasparire l’eleganza degli archi del piano superiore, ora completamente malandati: tutto quel piano, nel progetto dello studio associato dell’archistar Guido Canali, è destinato ad ospitare i locali dell’università (aule e simili), che verranno spostati da Muraglia.

Ma la ristrutturazione del San Domenico è preziosa anche perchè permette un’integrazione che adesso non c’è con le aree attigue: una su tutte, la più critica, quella di via Giordano Bruno, una delle vie più buie e poco vitali, da anni, del centro.

"Il rifacimento del loggiato che corre parallelo a via Giordano Bruno – dice l’assessore al Fare Riccardo Pozzi, che ieri mattina con due funzionari del centro operativo (Baiocchi e Colonesi) sovrintendeva alle operazioni che smantellavano la vecchia struttura – permetterà un collegamento con quella strada". Che in questo modo sarà quindi vivacizzata. Al piano terra, è destinata invece come noto la sezione "food and beverage", oltre che quella in cui ritroveranno il posto le bancarelle che da pochi giorni sono state spostate in via Gavardini, in attesa della ristrutturazione. In questo modo, ci sarà finalmente un mercato coperto. Cui si unirà una zona che ospiterà locali per aperitivi o cene. Il chiostro resterà quindi scoperto, secondo le indicazioni che ha dato la Sovrintendenza, anche se ovviamente tutta l’area sarà riqualificata.

Ieri mattina il centro operativo stava smontando le strutture in ferro che finora hanno retto la tettoia del mercato ambulante, mentre alcuni camion portavamo via gli storici banchi verdi della frutta e della verdura. E c’è un risvolto positivo, almeno in termini di riciclo, presente in questa operazione. Pali e montanti vari infatti non saranno gettati. "Cerchiamo – dice l’assessore Pozzi – di recuperarli in qualche modo, potrebbero sempre restare utili per alcune attività del Comune".

Gran parte della mobilia che c’era nelle stanze abitate al piano superiore invece è stata scaricata nel cortile e verrà buttata. Resta il fatto che si tratta di oggetti che chi ha abitato in quelle stanze guarda con forte nostalgia l’operazione di trasloco che eliminerà per sempre quei mobili, tracce profonde di vita vissuta.

Alessandro Mazzanti