
Scavolini: "Devo dire la verità: non la vedo molto bene"
"Non ho voglia di parlare di basket – dice Valter Scavolini – e non me la sento". Il problema, più che il momento di grande rivoluzione all’interno della squadra, è quello della società dopo l’annuncio dato da Ario Costra di lasciare la guida della Vuelle. Perché al di là delle opinioni dei tifosi il grande tema sul tavolo è quello della successione al comando della società, comunque vada l’annata. Un tema che non è di facile soluzione. "Non la vedo bene – poi aggiunge l’uomo degli scudetti e delle coppe – soprattutto se Ario Costa lascia e con lui, come immagino e penso anche qualche altro. Mi auguro che qualcuno si faccia avanti e che abbia soldi e passione. Ce ne sono di imprenditori in città che potrebbero farlo e che hanno disponibilità finanziarie, ma poi bisogna vedere se lo vogliono fare. Perché è facile criticare da fuori ma poi...", continua Valter Scavolini. Uno che non manca ad una partita, sempre seduto in quinta fila della tribuna dietro la panchina della Vuelle. "Per organizzare una buona squadra – continua – ci vuole un bel budget e il consorzio dà una bella mano ma solo quella non basta. Perché il problema alla fine è sempre il solito e cioè trovare le risorse finanziarie".
Trent’anni e passa di basket alla spalle, comunque un membro del Consorzio e comunque uno di quelli che conta anche per il bagaglio di esperienza che ha accumulato in tutti questi anni Valter Scavolini. "Se si dovesse scendere in A2 – continua – il tema resterebbe sempre quello e cioè trovare un imprenditore appassionato che prenda il timone della società e la riorganizzi".
Sulla squadra con tutti i ribaltoni fatti e in corso, visto che arriva un nuovo play e cioè Foreman, Valter Scavolini aggiunge: "Forse se avessimo lasciato la squadra di inizio stagione qualche punto in più lo avremmo avuto – dice – . Perché tutti i cambi che sono stati fatti fino adesso mi pare che non abbiano portato fondamentalmente qualcosa in più". Il cuore da tifoso è quello che lo fa parlare, perché se uno dovesse strappargli di bocca qualcosa come imprenditore il telefono sarebbe muto. Non a caso all’ultima riunione del Consorzio è stato uno dei pochi che non si è presentato perché dice, ridendo "io ho compiuto 82 anni". Insomma non tiratemi dentro "e di queste cose è meglio che ne parlate con Franco Arceci che forse lui potrebbe avere qualche soluzione e su come risolvere i problemi che sono sul tavolo"
m. g.