Seccardini: "Il contatto era dentro l’area"

Sconfitta controversa per l'Atletico Ascoli contro il Roma City. Polemiche sull'arbitraggio e sul fallo non sanzionato su Traini, finito in ospedale. Maurizi riconosce la pressione subita ma si prende i tre punti. Seccardini critica la decisione arbitrale e difende la sua squadra.

Sconfitta immeritata per un Atletico Ascoli sicuramente meno brillante del solito, ma a cui stavolta la Dea Bendata ha voltato le spalle e anche la decisione dell’arbitro Casali di Cesena e del suo assistente di concedere una punizione dal limite invece del rigore per il fallo del portiere Rimbu su Traini che poi è finito all’ospedale con una profonda ferita alla testa. "Non so davvero come l’arbitro non abbia visto che il contatto è stato in area – ha lamentato alla fine mister Seccardini –. L’arbitro ha detto che ha visto bene lui ma secondo noi che eravamo più vicini di lui, ha sbagliato. Siamo entrati in campo per soccorrere il ragazzo ferito e l’arbitro mi ha pure espulso come responsabile della panchina. Usciamo battuti contro una squadra costruita per vincere il campionato, che ci ha pressato e con mestiere ci ha impedito di giocare. Il gol è nato da un errore di Pompei, ma lui sbaglia come sbagliano tutti. Noi sulla costruzione dal basso ci crediamo perché porta dei vantaggi, ma possono capitare anche queste situazioni e le accettiamo".

"Ci prendiamo questi tre punti – ha ammesso il tecnico del Roma City, Agenore Maurizi – anche se è vero che alla fine abbiamo subito troppo l’assalto dell’Atletico. Abbiamo giocato con grande attenzione e tanto pressing per tutta la gara, poi ci sta che alla fine possa capitare qualche episodio contestato. Ho visto però un buon Atletico Ascoli e auguro alla squadra bianconera di conquistare la salvezza".

v. r.