"Siamo tornati nella mediocrità: di chi le scelte?"

Gruppo "Tradizione Ultras 1975" critica la scelta dei giocatori stranieri, la difesa e l'attacco, la società e la famiglia Beretta. Chiede responsabilità e risultati, sostituendo i dirigenti che non li portano.

"Siamo tornati nella mediocrità: di chi le scelte?"

"Siamo tornati nella mediocrità: di chi le scelte?"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del gruppo ’Tradizione Ultras 1975’ giunta ieri alla mail del nostro giornale.

"Dopo la disfatta di Reggio Emilia abbiamo deciso che la misura è colma. Non possiamo accettare, dopo le stagioni di Repesa e Banchi, di essere tornati nella mediocrità che ha contraddistinto questi ultimi anni. Ci domandiamo perché nessuno in società si assuma la responsabilità degli errori commessi nella scelta dei giocatori stranieri di questo campionato. Sembra che siano arrivati a Pesaro portati su un tappeto volante. Non vogliamo discutere le scelte tecniche dell’allenatore, anche se dopo quattro mesi ancora non si vede una difesa nemmeno accettabile; non parliamo del nostro attacco: se il tiro da tre va ce la possiamo giocare, se non entra perdiamo con tutti. Torniamo al discorso iniziale: i giocatori chi li ha scelti? La società? Il tecnico? Perché nessuno dice niente? Ci siamo dimenticati di Schilling? Il pivot arrivato in condizioni fisiche inaccettabili e ora il suo sostituto gioca poco più di 10 minuti a partita? Negli scorsi anni il parco italiani era appena sufficiente e ci si salvava con gli stranieri, adesso che abbiamo dei giocatori nostri finalmente validi, gli americani sono senza arte né parte. Vogliamo parlare della società? Bene. Il consorzio ci ha salvato, però perché i membri aumentano ma il budget resta uguale? In un’azienda, se i dirigenti non portano risultati, gli azionisti ovviamente li sostituiscono, invece a Pesaro abbiamo le cariche occupate a vita. Ai consorziati va bene ottenere questi esiti? E soprattutto, la famiglia Beretta è soddisfatta delle figure barbine sui parquet di tutta Italia"?