Spaventapasseri A Frontino torna il Festival

Torna a Frontino il Festival Internazionale degli Spaventapasseri! Una manifestazione di arte di strada che unisce passato e presente, con spettacoli di musica, danze e recitazione. Un abbraccio affettuoso all'antico borgo e alla sua comunità.

Spaventapasseri  A Frontino  torna il Festival

Spaventapasseri A Frontino torna il Festival

Torna a Frontino il Festival Internazionale degli Spaventapasseri, un evento popolare che dal 2014 riscuote la simpatia degli adulti e ancora più quella dei bambini, che trovano lungo le stradine del piccolo borgo antico sagome abbigliate nei più strani e divertenti stili. Una sorta di arte di strada che lega passato e presente con questi fantocci un tempo fondamentali lungo i campi coltivati, e oggi “comparse“ che animano un contesto urbano. Disseminati per Frontino, un po’ mostri, un po’ pagliacci, buffi e colorati, con quel tocco magico che incrocia il mondo reale con quello fantastico, gli spaventapasseri, in lingua locale i “baldacc“, nati per spaventare gli uccelli, oggi sono sentinelle accoglienti e regalano sorrisi a turisti e visitatori, chiamati a esprimere la loro preferenza con un voto: gli spaventapasseri più votati verranno premiati domenica 3 al termine dello spettacolo “Gira la Piazza“ (alle ore 18), la pomeridiana che vede come protagonisti l’urbinate Alessandro Duccio Marchi, i Burdej d’Fruntin e Quei dla Pula. Lo spettacolo è un frizzante musical pop scritto a quattro mani da Marchi con Pierina Dominici in cui canti, danze e recitazione raccontano spaccati di vita paesana. Grazie alla sua candida maliziosità fanciullesca, Marchi ha coinvolto un gruppo di adolescenti frontinesi dall’incontenibile entusiasmo che assieme a lui animeranno nel pomeriggio il Teatro Titano di Frontino con musica, dialetto, verve e sentimenti. "Uno spettacolo – dicono gli organizzatori – che vuole essere un abbraccio affettuoso all’antico borgo e alla sua comunità resistente, con la speranza di vedere sempre meno abbandoni, nuovi arrivi e maggiore vitalità. Mette insieme vita e teatro, giovani e meno giovani, frontinesi storici e nuove generazioni di immigrati, in un bell’incontro tra età e culture".

g. v.