ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Strage, spunta testimone: "Ho aperto l’ambulanza prima che s’incendiasse"

Un automobilista ha visto tutto: "C’era fumo, ho urlato, nessuno ha risposto" "Le portiere del pullman erano bloccate. Le abbiamo spalancate a mano".

Strage, spunta testimone: "Ho aperto l’ambulanza prima che s’incendiasse"

Strage, spunta testimone: "Ho aperto l’ambulanza prima che s’incendiasse"

E’ il testimone oculare della tragedia della galleria di Urbino. Finora non ha mai parlato. Si chiama Michele Galeotti, ha 52 anni, ed è di Urbino. Ieri al telefono, ecco cosa ha detto, tra emozione e crisi di pianto: "Io c’ero. Mi trovavo incolonnato a pochi metri dalla galleria, in direzione di Urbino. Davanti a me c’erano 6 mezzi, tra cui un furgoncino. Eravamo fermi. Ci hanno detto che c’era stato un incidente all’inizio della galleria. Siamo stati bloccati circa 5 minuti, poi le auto sono stranamente ripartite. La corsia è libera. Ho pensato ad un incidente modesto. Vedo che quelli del furgoncino davanti a me fanno delle foto".

"Appena mi trovo appaiato all’ambulanza e al pullman – continua Michele – mi accorgo che lo scontro era proprio tra quei due mezzi. Pensavo che il 118 fosse arrivato lì perché chiamato e non perché coinvolto. Decido, a differenza di tutti gli altri automobilisti, di fermarmi perché so che è un dovere prima ancora che un’attitudine. Mi avvicino e vedo scendere il conducente del pullman imbrattato di sangue. E’ come frastornato, mi dice che l’ambulanza gli è andata addosso, che per l’autista del 118 non c’è più niente da fare perché è rimasto schiacciato sotto il pullman. Che è pieno di ragazzini. Mi avvicino all’ambulanza, apro la portiera lato passeggero. Dentro c’è già fumo nero che sale dal vano motore. Vedo che brucia olio. Gli airbag sono scoppiati. Il fumo non mi permette di vedere l’autista dell’ambulanza ma sono certo che non ci sia nessuno sul sedile dei passeggeri".

"Malgrado il fumo, chiamo, urlo, chiedendo se c’è qualcuno. Non ho risposte. In quel momento, ho pensato che l’ambulanza fosse vuota, eccetto il conducente morto. Quindi non ho aperto il portellone posteriore, altrimenti avrei trovato gli altri corpi. Ma in quei secondi subito dopo lo scontro, e prima del fuoco, nessuno ha risposto alle mie urla. Allora corro al pullman. Chiedo all’autista di aprire le portiere per far scendere i ragazzi perché il fumo sta salendo. Lui mi dice che l’impianto pneumatico di apertura non risponde ai comandi. Decidiamo di aprire manualmente le portiere davanti a dietro. I ragazzi così scendono in fretta. Gli dico di incamminarsi nella galleria verso monte perché il vento stava spingendo il fumo che usciva dall’ambulanza verso Fermignano. Poi ho chiesto all’autista dove fosse l’estintore della corriera. Era vicino al posto di guida. Ho fatto dei corsi antincendio alla Tvs dove lavoro e so come usarlo. L’ho aperto e utilizzato per spegnere il fuoco sotto il motore dell’ambulanza. So che dura 7 secondi. Spengo le fiamme del motore ma l’olio infuocato era arrivato alle ruote posteriori che prendono fuoco. Non c’erano altri sistemi antincendio in galleria altrimenti li avrei usati per spegnere l’incendio che stava divampando in quel momento. Improvvisamente, cambia il vento e il fumo prima ha riempito la galleria e poi ha cominciato a soffiare verso monte. Allora sono risalito in auto accostandomi ai ragazzini che camminavano. Gli ho detto di correre perché sentivo le esplosioni. Appena fuori, il fumo nero provocato dai mezzi in fiamme aveva riempito la galleria. Trenta secondi ancora, e sarebbe stata la fine dei ragazzi"