
Per l’ospedale di Urbino è in programma l’attivazione di 10 posti letto di terapia sub intensiva: il direttore generale dell’Asur Marche, la dottoressa Nadia Storti, spiega la proposta di rafforzamento cui sta lavorando.
"L’ospedale di Urbino ha una Rianimazione dotata di 4 posti letto, più 1 posto letto isolato; la sistemazione degli spazi rende inoltre possibile, in casi eccezionali, l’utilizzo di 4 posti letto di Utic (ndr, Unità di terapia intensiva cardiologica) limitrofi e dotati della medesima impiantistica, che quasi raddoppiano i letti di livello intensivo utilizzabili (soluzione peraltro praticata durante i noti eventi epidemici) – spiega la dottoressa Storti -. Questa dotazione è sicuramente sufficiente in condizioni di "normalità", valutati i ricoveri annui ed il tasso di occupazione medio che si verifica su base costante (circa il 75%). Le esigenze che da tempo si manifestano riguardano invece posti letto che si pongono tra l’ordinario ad alta intensità e la terapia intensiva, ovvero letti sub-intensivi. Tale carenza, che si è resa più evidente nel corso della fase dell’emergenza Covid, più volte ha mostrato severi limiti per la impossibilità di completare il percorso clinico-assistenziale: terminata la fase intensiva, è necessario un ambito di cura ove il monitoraggio, le problematiche specifiche, l’intensità di cure infermieristiche e mediche non possono essere bruscamente ridotti, ma il mantenimento forzato in ambiente intensivo diventa uno spreco di risorse preziose". Questa necessità di posti sub intensivi è emersa anche nelle settimane in cui l’ospedale ha assistito numerosi pazienti Covid "La previsione quindi di ampliare l’esistente dotazione letti con un numero adeguato di letti di "sub-intensiva polivalente" va quindi a colmare un vuoto e rende più sicuro e di qualità il percorso del malato acuto che accede in gravi condizioni – continua Storti -. In tale chiave, la sub-intensiva può ricoverare anche pazienti subacuti provenienti da altri reparti: in particolare, dal Pronto Soccorso, rende possibile accettare pazienti con un grado di insufficienza respiratoria tale da non giustificare un ricovero in Rianimazione, ma che necessitano di specifici interventi di assistenza ventilatoria e di monitoraggio continuo. Può anche essere svolta l’assistenza post operatoria dopo lunghi interventi chirurgici eo necessaria per le caratteristiche di fragilità del paziente, con monitoraggio continuo delle funzioni vitali".
Attualmente sono reperibili spazi all’interno dell’ospedale che sono sotto utilizzati e che con interventi relativamente poco complessi potrebbero permettere di allocare 10 letti dotati di tutte le funzioni di supporto previste dai requisiti strutturali specifici del "Manuale di autorizzazione" della Regione Marche ultimamente approvato (DGR 16692019). "Accanto al lato strutturale va prevista la dotazione di apparecchiature bio-medicali, tra cui 1 monitor per letto con monitorizzazione centralizzata, 2 ventilatori per NIV, 1 ventilatore di riserva per NIV, letti articolati, Ecografo per ecofast, carrello per ALS con defibrillatore bifasico e possibilità di STT, in parte già a disposizione del presidio Urbinate a seguito di libere donazioni. Le risorse umane prevedono la presenza medica sulle 24 ore e per il personale del Comparto – infermieristico – il minutaggio assistenziale previsto, pari a 360 minuti per letto al giorno. Ci sono anche altri progetti molto significativi per Urbino ai quali stiamo lavorando – conclude Storti -: un’altra Tac ricondizionata (per cardio tac ricondizionata, c’è un progetto presentato da cardiologia con radiologia), una gamma camera per linfonodo sentinella (l’attuale è obsoleta) e l’osna sempre per il linfonodo sentinella".
l. o.