Tari, aumento confermato: "Ma ora riduciamo i costi"

La ricetta di Andreolli (Lega): il vero risparmio è nel realizzare gli impianti. Intanto ’Vieni Oltre’ organizza una manifestazione di protesta per sabato.

Tari, aumento confermato: "Ma ora riduciamo i costi"

Tari, aumento confermato: "Ma ora riduciamo i costi"

Il Carlino ha anticipato di un giorno la cattiva notizia: la Tari,

cioè la tassa sui rifiuti, aumenterà. Contro questa prospettiva la lista civica Vieni Oltre ha organizzato una manifestazione per sabato 4 maggio, dalle ore 10, al Campo di Marte. "Il rincaro sarà mediamente del 4% per le utenze non domestiche – ha detto ieri l’assessore Andrea Nobili, durante l’ultimo consiglio comunale della legislatura – e molto sotto il 3% per quelle domestiche". Secondo il Comune, c’è in questo aumento una buona notizia: in base al calcolo imposto da Arera, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, poteva andare peggio, cioè aumentare di più. "Il 19 aprile l’assemblea dell’Ata l’assemblea territoriale d’ambito, ha deliberato l’aumento dell’aliquota Tari del 5,6% – ha spiegato Nobili –. Una percentuale che però il Comune di Pesaro è riuscito a contenere aumentando la base imponibile".

Cioè sono stati inseriti altri 100.000metri quadrati di base imponibile. Come è stato possibile? "Grazie a vari fattori: nuove attivazioni; l’attività informativa tra gli operatori economici riguardo gli spazi da dichiarare tra gli imponibili e non ultimo l’esito di una azione di controllo dell’evasione. Si tratta quest’ultima di una ricognizione iniziata tre anni fa". Su questa Giulia Marchionni ha posto l’accento: "Ci risulta che centinaia di aziende hanno sbagliato nel dichiarare le superfici imponibili. Il Comune conta di rientrare di circa 1,6 milioni di euro. Se hanno sbagliato in così tanti, siamo sicuri che a monte l’informativa comunale non fosse sbagliata?". Comuqne quei soldi sono solo ipotizzati, non incassati. Invece è certo che la Tari è aumentata nel triennio: del 3,7% (2023) e del 5,6% nel 2025. "A meno che – ha osservato Nobili – si riesca, come quest’anno ad introdurre fattori di calmierazione. All’aumento, imposto da Arera, contribuiscono anche i costi vivi di gestione del servizio: un milione in più per via del caro benzina, inflazione, personale".

Se Nobili, vede il bicchiere mezzo pieno; Andreolli lo vede mezzo vuoto. "L’azione di calmierazione fatta dall’amministrazione comunale affronta il sintomo, ma non cura la malattia: ecco perché questa operazione è alquanto deludente. Fino a quando gli utili della società gestore del servizio non verranno investiti per ammodernare la tecnologia e realizzare impianti utili all’efficentamento del sistema, la Tari continuerà ad aumentare". Andreolli batte dove il dente duole: "Gli utili, invece di essere distribuiti ai Comuni in forma di dividendi, dovrebbero invece essere investiti per realizzare un efficientamento del processo. Devo ricordare io i benefici, in termini di minor inquinamento e risparmio economico, scatuirto dall’aver dotato Ca’ Asprete di un impianto ad osmosi inversa per il trattamento del percolato? Prima eravamo costretti a pagare fornitori esterni perché lo smaltissero fuori provincia. Capisco che per i Comuni, a caccia di soldi, i dividendi siano utili: sono spesa corrente che serve a sostenere servizi educativi, sociali, manutenzioni...Ma la politica deve cambiare orizzonte: efficientare il processo, investendo gli utili per ammodernare i processi di smaltimento, servirà all’ambiente, alla sostenibilità ecologica e alla modulazione della tariffa".

Solidea Vitali Rosati