Torna l’Agrishow a Villa Caprile Ci sarà pure il robot viticoltore

Appuntamento da giovedì a domenica tra stand gastronomici, incontri e nuove tecnologie. Il preside Rossini: "Diamo ai ragazzi strumenti concreti per capire la realtà in cui andranno a operare".

Torna l’Agrishow a Villa Caprile  Ci sarà pure il robot viticoltore

Torna l’Agrishow a Villa Caprile Ci sarà pure il robot viticoltore

Sembra un trattore, invece il vitibot è un robot viticoltore, in grado di fare, in vigna, quasi tutto da solo: sarà tra le attrazioni della XIX edizione dell’Agrishow previsto a Villa Caprile dalle 9,30 di giovedì a domenica. "Zappa ed è in grado di potare come potrebbe fare una persona – ha spiegato ieri il preside Riccardo Rossini, nell’annunciare l’attrazione che verrà presentata al pubblico sabato alle 10.30 –. E’ una macchina a controllo numerico, monitorata tramite satellite. L’agricoltura si deve automatizzare per produrre in modo sostenibile. Nelle Marche ce n’è solo una di questo tipo: è stata consegnata recentemente ad Osimo. E’ per la prima volta nella nostra provincia".

Insomma l’Agrishow quest’anno inizia con l’avanguardia in agricoltura e finirà in bellezza con la rassegna culturale in due giorni, meglio nota come "Caprile illuminata", concentrata nel fine settimana (27 e 28 maggio). In mezzo? Di tutto a cominciare da volti notissimi della pedagogia nazionale come Daniele Novara (venerdì alle 18) e apprezzati divulgatori scientifici come Giacomo Moro Mauretto (sabato alle 18); la festa dell’Olivo in fiore con Olea (sabato dalle 16) alla restituzione di dati elaborati dalla Cgil sui fenomeni del caporalato (giovedì alle 10) fino alla formazione di alto profilo con la presentazione del corso professionale per "Giardinieri d’arte per parchi storici" della Regione Marche illustrato dall’assessore Stefano Aguzzi (venerdì alle 11), gli stand gastronomici. Il tutto sarà condito con gli spettacoli di poesia, i concerti, i laboratori di selvicoltura, le degustazioni enogastronomiche con Otello Renzi (Fondazione italiana sommelier) il 25 maggio ore 18 nella Galleria degli stucchi.

C’è un filo rosso che lega questi appuntamenti? Uno tra i possibili è quello di raccontare l’agri-cultura calandola in un contesto contemporaneo tra tansizione ecologica, occupazione, formazione continua, scienza e tradizione. Da questa prospettiva il mosaico si ricompatta: il preside Rossini ha sottolineato l’esigenza di dare agli studenti strumenti concreti per capire la realtà in cui andranno ad operare. Per questo oltre a valorizzare le attività pratiche al biennio, ha lanciato il progetto, condiviso dal collegio docenti dell’Agrario Cecchi, di non adottare i voti in pagella per almeno un paio di anni. L’esito sperato non è solo quello di contrastare l’abbandono scolastico, ma di dare una preparazione molto simile al sistema duale, poco presente nella scuola dell’obbligo. Ecco perché la presenza del pedagogista Novara. Poi, la tecnologia in agricoltura non è il tradimento di una visione bucolica e nostalgica dei lavori nei campi: oggi le aziende evolute demandano le attività ripetitive a macchine sempre più sofisticate per sollevare l’agricoltore della fatica e non certo per sostituirlo nel mestiere. Ecco perché il robot viticoltore: gli studenti devono conoscere l’avanguardia. A garantire la solidità di questi percorsi è stato il plauso del presidente della Provincia, Giuseppe Paolini, pioniere del biologico in Italia, presente ieri in conferenza e garante del giusto equilibrio che serve per fare della sostenibilità un valore in grado di coniugare la salute, la qualità enogastronomica e l’ecologia.

Solidea Vitali Rosati