Un 25 aprile con polemiche e fischi. Sinistra per Urbino alza i toni

Il sindaco Gambini aveva appena detto: "Ci siamo liberati dal nazifascismo e l’antifascismo è in noi". Non è bastato ai rappresentanti della lista di centrosinistra. Si sono messi a cantare “Bella Ciao“.

Un 25 aprile con polemiche e fischi. Sinistra per Urbino alza i toni

Un 25 aprile con polemiche e fischi. Sinistra per Urbino alza i toni

Mentre il sindaco, sul palco allestito in piazza della Repubblica per le celebrazioni del 25 aprile, parla del sacrificio dei partigiani, dal pubblico una voce gli chiede di citare esplicitamente l’antifascismo. "La parola antifascismo la vuoi pronunciare o no?" è la frase esclamata da un membro del gruppo Sinistra per Urbino, presente in piazza con svariate bandiere, a cui Maurizio Gambini risponde: "Ho detto che ci siamo liberati dal nazifascismo, e l’antifascismo è in tutti noi. Non c’è qualcuno che si possa arrogare questo diritto". E qui, la cosa pare terminare, poi però il sindaco riprende: "Si vede da come qualcuno ascolta tutti e altri ascoltano solo qualcuno. Questo fa la differenza. Si vede chi sta dalla parte giusta e chi dalla parte sbagliata. Se io non ascolto e vado via vuol dire che voglio ascoltare solo una parte e questo alimenta ciò che ho detto prima".

A questo punto, dalla piazza si alzano dei fischi e un gruppo di persone si stacca per cantare “Bella Ciao“. Con "quello che ho detto prima" Gambini intende l’invito, da lui rivolto in precedenza a tutte le forze politiche, a non creare contrapposizioni "in un Paese che vuole dialogo democratico. Oggi festeggiamo la liberazione dal nazifascismo, che non dobbiamo dimenticare mai". Ad aprire gli interventi era stata Cristiana Nasoni, presidente di Anpi Urbino, ricordando i partigiani Giannetto Dini e Ferdinando Salvalai, uccisi 80 anni fa dai nazifascisti, e il ripudio della guerra "sancito dalla nostra Costituzione antifascista. Guerra che però è tornata a essere strumento di risoluzione delle controversie".

In seguito, una frecciata al Governo Meloni e alla sua maggioranza, "che prova ad archiviare i valori fondamentali della Costituzione. Come Anpi, dobbiamo vigilare e combattere tutte le forme di neofascismo e gli attacchi a essa, di cui ogni giorno abbiamo palesi esempi". Sul palco sono salite anche Aurora Tempesta e Giorgia Ritrovato, che hanno letto le lettere di partigiani condannati a morte dai nazifascisti. Prima e dopo il momento in piazza, protagonista è stata l’Orchestra di strumenti a fiato di Urbino, che ha guidato il corteo, alla cui testa campeggiava una foto di Giacomo Matteotti, a 100 anni dal suo omicidio, e poi si è esibita nel tradizionale concerto del Collegio Raffaello, diretta dal Maestro Michele Mangani.

Nicola Petricca