Un altro sigillo per Roberto Mazzoli. Il giornalista brilla al premio ’don Bello’

La giuria gli ha riconosciuto il merito grazie a un articolo riguardante il basket inclusivo "Dedico tutto alla mia famiglia".

Un altro sigillo per Roberto Mazzoli. Il giornalista brilla al premio ’don Bello’

Un altro sigillo per Roberto Mazzoli. Il giornalista brilla al premio ’don Bello’

Altro prestigioso traguardo per il giornalista pesarese Roberto Mazzoli. Nell’aula magna del seminario vescovile di Molfetta si è svolta la premiazione della quarta edizione del premio giornalistico nazionale “don Tonino Bello”. Durante la serata di premiazione, moderata da Roberta Carlucci, sono intervenuti don Angelo Mazzone, Associazione Stola e grembiule; don Pasquale Rubini, direttore dell’Ufficio Diocesano per le Cause dei Santi; Gianni Antonio Palumbo, ricercatore in Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Foggia, Piero Ricci, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia e giornalista del quotidiano La Repubblica.

I partecipanti erano provenienti da numerose regioni italiane, tra cui Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto. I giurati che hanno effettuato le valutazioni erano Stefania Careddu, giornalista dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana; Susanna Maria de Candia, vicedirettrice di Luce e Vita, settimanale della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi; Toni Mira, giornalista, già caporedattore e inviato speciale del quotidiano Avvenire; Piero Ricci, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia e giornalista del quotidiano La Repubblica. Il premio speciale del settimanale “Luce e Vita” nel centenario della nascita del giornale è stato assegnato a Roberto Mazzoli con l’articolo ’La coppa dei vichinghi del baskin’ pubblicato su Avvenire. L’articolo racconta l’esperienza della squadra di baskin di Fermignano che lo scorso anno ha conquistato la Coppa Italia. Il baskin fa giocare insieme persone normodotate con persone disabili. La squadra dei Vichinghi è stata fondata da una mamma coraggio, Stefania presente alla premiazione.

Commovente la sua testimonianza sul figlio Elia prematuramente scomparso. A ritirare il premio a nome di Roberto Mazzoli è stata la moglie Veruska Schiaratura con il figlio Luca.

Non è la prima volta che Mazzoli vince un premio giornalistico. Era accaduto nel 2017 con il Premio nazionale ’Sentinella del Creato’ e nel 2022 con il Premio ’Festa del Maestro’. "Ricevere questo premio - fa sapere Mazzoli - mi riempie di gioia e mi spinge ancor di più a praticare un giornalismo sullo stile indicato da Monsignor Bello. Inoltre sapere che sul giornale Luce è Vita scriveva assiduamente Don Tonino è motivo di grande soddisfazione. Voglio dedicare questo riconoscimento alla mia famiglia che mi è stata molto vicina in questo periodo per me così difficile".