GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

Un libro ricorda Walter Fontana. Intellettuale e politico di razza

Appuntamento domani alle 10,30 all’Isia di Urbino, istituto che lui stesso contribuì a fondare.

Walter Fontana, figura centrale nella vita culturale urbinate dal dopoguerra

Walter Fontana, figura centrale nella vita culturale urbinate dal dopoguerra

Consigliere dell’Università, preside dell’Itis, ispiratore dell’Isia e della Sogesta, membro dell’Accademia Raffaello, impegnato nell’Accademia di Belle Arti e nella Benelli Armi, docente di storia dell’arte, priore della Confraternita di San Giovanni, consigliere comunale: parliamo di Walter Fontana, una vera e propria eminenza grigia, ovvero l’epiteto che simpaticamente l’amico Giuseppe Magnanelli gli soleva attribuire in vita e che ha dato il titolo al libro su di lui che domani verrà presentato alle ore 10,30 nell’aula magna dell’ISIA, in via Santa Chiara.

Un volume che è "una raccolta di venti testimonianze su Fontana – spiega Magnanelli – che ho avuto il piacere di raccogliere da tanti amici, colleghi o collaboratori che l’hanno conosciuto. Ha lasciato un’impronta indelebile nella città di Urbino, nell’Università e nel territorio, e abbiamo voluto onorarne la memoria, per evitare che venga relegato in un cono d’ombra, o peggio ancora cada nell’oblio. Ma niente nostalgia: piuttosto un dovere etico e civile nei confronti di chi ha speso una vita per il bene comune, senza nulla chiedere. Per me è stato un modello, fin da quando sentivo parlare di lui agli inizi degli anni ’60 quando era preside all’Itis. Poi l’ho conosciuto quando dal 1975 al 1980 siamo stati consiglieri comunali insieme e ancora più in profondità negli anni successivi. Una figura poliedrica, amabile ma volitivo e tenace negli obiettivi da raggiungere, garbato, capace di ascoltare, abile nelle trattative e convincente nelle argomentazioni. Tutto l’impegno profuso da Walter è stato animato dalla volontà di opporsi alla decadenza di Urbino, e ai successivi tentativi di spoliazione".

Nel libro si ricorderanno i numerosi frutti prodotti dal suo lavoro: partito come docente di Storia dell’Arte, passione che gli rimarrà per tutta la vita, per 36 anni è stato membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, collaborando assiduamente con Carlo Bo. L’attività politico amministrativa inizia nel dopoguerra e, nonostante infuriasse lo scontro fra democristiani e comunisti, seppe trovare assieme ai colleghi della Dc punti di convergenza con la maggioranza. La grande sfida vinta da Fontana è stata certamente l’istituzione dell’Itis, che iniziò la sua attività nell’ottobre del 1960, e che guidò come preside fino al 1969. Fu un progetto innovativo, trainato dalle amministrazioni locali, dall’Eni di Enrico Mattei e dal personale della scuola. In quegli anni la provincia stava cambiando da agricola a industriale, e il suo impegno fu ripagato anche dalla costruzione della nuova sede, in località Madonna dell’Homo. Nel ruolo di priore della Confraternita di San Giovanni Battista e Sant’Antonio Abate, ha seguito il suo restauro insieme all’inseparabile amico Giorgio Righi.

Prosegue Magnanelli: "Un impegno che esemplifica la sua fede incrollabile in Cristo e una ispirazione quotidiana dalla Parola di Dio. L’auspicio è che il libro sia anche uno stimolo per altri urbinati a muoversi nel solco da lui tracciato, per preservare e migliorare questa Città dell’anima".

gio. vol.