"Un prete che stava sempre con gli ultimi"

Don Riccardo Magnanelli, sacerdote scomparso, viene ricordato con affetto per la sua dedizione alla vocazione, alla musica e all'aiuto ai bisognosi, lasciando un segno indelebile nelle comunità che ha servito.

Ad un mese dalla scomparsa, è ancora vivo il ricordo in chi ha conosciuto don Riccardo Magnanelli (foto): "La sua vocazione – racconta il cugino Giuseppe – è nata da ragazzino, nelle campagne di Peglio, dove c’è ancora la piccola chiesetta di santa Mustiola. Era una famiglia di agricoltori, nostro nonno morì nel bombardamento di Urbania: si trovava dal barbiere. Riccardo nel 1945 entrò al seminario di Urbino, non senza difficoltà economiche: i genitori pagavano la retta con i prodotti dei campi". Nel frattempo scopre e coltiva la passione per la musica, diplomandosi al Conservatorio Rossini di Pesaro. Diventa sacerdote nel 1959 con la prima messa celebrata a san Cipriano, e dopo un primo incarico come insegnante di musica e religione allo stesso seminario, viene assegnato come parroco a Monte Olivo. Per alcuni anni insegnerà anche musica nelle scuole di vari comuni. Prosegue Giuseppe Magnanelli: "Nel 1964 attendeva uno trasferimento. Si reca in episcopio ma l’arcivescovo era a Roma al concilio. Va in duomo in sacrestia c’era una busta a suo nome con poche righe succinte in cui si dice che è stato destinato a Fontecorniale. Torna indietro e chiede al sacrestano: ‘Ma Fontecorniale, dov’è?’. Ma accoglie l’incarico con obbedienza, come anche i successivi a Calpino, Urbino e Colbordolo, sempre confidando ciecamente nella divina provvidenza". Ovunque va, restano famosi i suoi impegni nel promuovere i cori parrocchiali, l’immancabile organizzazione di gite per i ragazzi del catechismo, i pensieri spirituali e materiali per ammalati e bisognosi. "È sempre stato attratto – conclude il cugino – dall’impegno di amici preti o laici missionari operanti in Africa o America Latina, e spesso, d’estate, andava a trovarli. Ha anche frequentato all’università Lateranense il corso di teologia pastorale e, in occasione dei viaggi a Roma, si recava spesso al Ministero del Tesoro per sollecitare alcune pratiche pensionistiche di contadini o operai delle sue parrocchie".

Gio. Vol.