Una ’decorazione’ speciale assegnata al padre di Italo Cucci

Italo Cucci, giornalista e saggista, torna a Sassocorvaro per ricevere un premio alla memoria per l'operato del padre durante la guerra. La famiglia ha vissuto contrastanti sentimenti, ma ora Cucci ritrova pace nel suo paese natale.

Una ’decorazione’  speciale assegnata al padre di Italo Cucci

Una ’decorazione’ speciale assegnata al padre di Italo Cucci

C’è chi sul passato ci mette una pietra sopra, Italo Cucci ci ha messo sopra un libro. Anzi ottomila. Cucci, giornalista e saggista, se gli si chiede da dove viene non ha dubbi: "Sono nato a Sassocorvaro, qualche mese prima dello scoppio della guerra. Mio padre era il segretario comunale. Nel 1944, per sfuggire ai bombardamenti, sfollammo a Poggio Berni e poi ho gravitato su Rimini". Oggi torna con piacere, ma quello che qui successe a Ignazio Cucci, padre di Italo, ha generato per qualche tempo contrastanti sentimenti in famiglia: "Mio padre era un mite, non si faceva infiammare dalla politica, era iscritto al partito fascista perché all’epoca il ruolo lo richiedeva. Negli anni dell’Operazione Salvataggio di Pasquale Rotondi si attivò fattivamente per agevolare il suo lavoro e consentire la conservazione delle opere d’arte nella Rocca Ubaldinesca. Era il segretario e insieme al podestà aveva davvero le chiavi della Rocca. Ma al termine della guerra lui non fu tra quelli abili a prendere contatti con la parte dei vincitori e lo vennero ad arrestare per collaborazionismo. Ricordiamo ancora noi figli quando, prima di partire, si scusò con mia madre per non aver fatto in tempo a cambiarsi la camicia". La giuria del Premio ha deciso quest’anno di assegnare un premio alla memoria proprio per rendere il giusto onore all’operato di Cucci padre. "Sassocorvaro è indimenticabile per sua natura. Non sono venuto a ritirare un premio ma ad accettarlo, ci abbiamo dovuto ragionare molto sopra. C’è stata verso Sassocorvaro una ripulsa durata decenni, io ho interrotto prima questa cosa e sono tornato qui dove torno sempre volentieri. L’incontro che ho avuto in questi giorni con la gente mi ha donato pace e serenità, posso dire di aver ritrovato il mio paese".

Andrea Angelini