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Cronaca

"Una lustrata al modello Ateneo". Calcagnini lancia il piano di sviluppo

Lavori al Campus Sogesta, completamento del restauro di palazzo Albani e nuovo complesso per Scienze Motorie

"Una lustrata al modello Ateneo". Calcagnini lancia il piano di sviluppo

"Una lustrata al modello Ateneo". Calcagnini lancia il piano di sviluppo

di Nicola Petricca

La visione dell’Ateneo che fu di Carlo Bo, ma rivista alla luce dei cambiamenti intervenuti nel tempo, per aggiornare il modo di operare. Con questo spirito si pone il nuovo Piano strategico dell’Università di Urbino, che la traghetterà nel triennio 2024-26, mettendo al centro, per esaltarlo, il concetto di comunità: quella che si crea tra gli studenti, quella di chi qui risiede e lavora e il legame tra esse, che, secondo il rettore, c’è sempre stato.

"Volevamo riprendere il ruolo di Urbino come luogo e ateneo dove studiare perché ci sono le condizioni per farlo – spiega Giorgio Calcagnini –. Ho usato l’espressione "ridare una lustrata a questo modello di università", che è collocata in un contesto unico in Italia, ponendolo anche in alternativa alla crescita delle telematiche, perché vogliamo far capire il valore di frequentare in presenza. Noi dobbiamo aiutare studenti e studentesse a tradurre i propri sogni in reali prospettive di studio e di vita e crediamo che questo sia più praticabile a Urbino che altrove". Il Piano strategico si articola nelle aree Didattica, Ricerca, Terza missione e Cios (comunità, inclusione, organizzazione e sostenibilità), ognuna con attività e obiettivi. Secondo il rettore, quello 2024-26 è più concreto, chiaro e conciso rispetto ai precedenti: "A Urbino si redige dal 2016 e man mano abbiamo capito meglio come elaborarlo. Innanzitutto abbiamo definito che ateneo vogliamo essere: l’obiettivo è restare sulle dimensioni attuali, attorno ai 15mila iscritti, secondo me la quota giusta, compensando il calo di popolazione con una maggiore attrattività nei confronti degli studenti, eventualmente anche esteri (al momento, il 49% arriva da fuori regione). Dovremo però aumentare le residenze universitarie e serviranno collegamenti migliori verso la costa, Roma e la Toscana. Per le strutture, dal 2023 siamo un ateneo smoke free: non si può più fumare né dentro, né negli spazi di competenza degli edifici. Poi stiamo rimuovendo le bottigliette di plastica, installando distributori d’acqua. Infine, abbiamo redatto schede dei consumi di energia e acqua per ogni palazzo e messo in progetto un sistema che ci aiuti a ridurre gli sprechi, da testare a Palazzo Albani".

A proposito di Palazzo Albani, è in programma il completamento della sua ristrutturazione, oltre alla realizzazione dei nuovi impianti di Scienze motorie e delle dirimpettaie residenze del Petriccio: "Siamo in una lista ristretta di finanziamenti per le residenze universitarie, speriamo che il fondo arrivi velocemente – spiega Calcagnini –. Già arrivato è quello per i Collegi, su cui cominceremo l’intervento in estate insieme a Erdis, con adeguamento, messa a norma e riqualificazione. Abbiamo anche programmato i lavori per il secondo blocco dei laboratori scientifici al Campus Sogesta, che rientrano nella parte sulla Ricerca. A essi si aggiunge l’adesione alla Carta europea dei ricercatori, un codice di condotta per la loro assunzione, e alla Coara, consorzio nato in Europa per proporre nuovi criteri di valutazione della qualità della ricerca. Infine, per la Terza missione, da tempo siamo impegnati a rafforzare i legami con il territorio, anche per favorire e promuovere la crescita economica e sociale sia in provincia, sia in regione. È un settore ormai consolidato, continueremo a puntarci".