Urbino Capoluogo non si schiera

Urbino capoluogo non presenterà liste alle elezioni amministrative, ma candiderà idee per il futuro. Nuovo decalogo propone cambiamenti, inclusa la chiamata di un grande architetto per un nuovo Piano regolatore generale. Presidente Londei annuncia un avvicendamento nell'associazione.

Urbino Capoluogo non si schiera

Urbino Capoluogo non si schiera

Urbino capoluogo non presenterà liste alle elezioni amministrative, né autonome, né connesse a uno dei candidati sindaco già dichiarati. Piuttosto, candiderà "le idee che abbiamo e che faranno da canovaccio alla nostra attività 2024-29". Ad annunciarlo sono stati il presidente Giorgio Londei, che ha anche spiegato di non voler correre nuovamente, a giugno, con la lista Urbino e il Montefeltro, considerata "congelata fino a dopo le elezioni", e il vicepresidente vicario, Ferruccio Giovanetti.

"Non che non vogliamo muoverci – spiegano –, anzi, notiamo tanta voglia di votare tra i nostri iscritti. Una decina di loro si candiderà, in varie liste, ma a titolo personale: noi rispetteremo il nostro statuto, che parla di associazione culturale indipendente e apolitica". Le idee "da candidare" e sottoporre alla futura amministrazione comunale si sono tradotte in un nuovo decalogo. Punto di partenza sarà la chiamata di un grande architetto per redigere un nuovo Piano regolatore generale, inserita in una "fase costituente" per Urbino.

"La legislatura si deve aprire con un atto di coraggio: dobbiamo dire che è finita la stagione di Giancarlo De Carlo, su cui si poggia il Prg – spiegano –. Gli riconosciamo di aver salvato il centro storico, rivitalizzato i borghi e creato parchi, ma serve una nuova fase. Abbiamo in testa tre nomi di grandi architetti, però dovranno essere sindaco, Giunta e Consiglio comunale a scegliere, coinvolgendo anche le associazioni. Di coinvolgimento delle associazioni, tutte, parla anche il terzo punto: proponiamo di creare un tavolo permanente di confronto tra esse e l’amministrazione. Bisognerà anche stoppare la perdita di residenti e studenti e questo passerà per nuovi collegamenti e soprattutto posti di lavoro. Le aziende sono il motore per fermare l’emorragia. Inoltre, non è vero che a Urbino non si possano più costruire case, perché abbiamo i borghi: il modo giusto è puntare sulle abitazioni green, che usano nuovi sistemi. A proposito di strade, Urbino va tolta dall’isolamento, non solo guardando alle grandi infrastrutture, ma anche alle piccole cose, come eliminare la strozzatura nel collegamento con Schieti e Ca’ Gallo. Andrà poi trattata l’intelligenza artificiale e allo stesso tempo dovremo riscoprire l’orgoglio di essere Urbino e il Montefeltro. Oggi abbiamo una grande occasione, con la certificazione dello status di capoluogo, e la cosa non si può risolvere solo con i 32 consiglieri e i 9 assessori: dobbiamo capire cosa sia e quali benefici possa portare. A livello culturale, insisteremo sul rientro della Pala Montefeltro e proporremo di dare vita all’Ente manifestazioni culturali di Urbino, che riunisca tutte le associazioni che organizzano eventi. Infine, rilanceremo il rifinanziamento della legge speciale Urbino e l’antico ducato". Al termine, Londei ha annunciato un avvicendamento nell’associazione, con Tiziano Mancini che prenderà il posto di Federico Cangini come vicepresidente.

Nicola Petricca