MARIANNA VETRI *
Cronaca

Vetri e la sfida delle scuole con il “caso“ Pascoli-Volponi

di Marianna Vetri * Hanno ragione Crespini e Rosati, decidere non è mai semplice e spesso le decisioni sono frutto di...

Vetri e la sfida delle scuole con il “caso“ Pascoli-Volponi

Vetri e la sfida delle scuole con il “caso“ Pascoli-Volponi

Hanno ragione Crespini e Rosati, decidere non è mai semplice e spesso le decisioni sono frutto di un percorso sofferto. Specie quando le questioni riguardano la vita amministrativa di una città e dei suoi cittadini. Così è per la scuola. Argomento al quale mi lega anche la mia situazione professionale di docente di scuola secondaria. D’altronde, l’impegno politico che ho assunto implica delle responsabilità rispetto alle quali non mi tiro indietro. Le ragioni della fusione e la creazione di un nuovo Istituto non sono di natura puramente economica, come più volte si è tentato di far credere, ma sono il frutto finale di un percorso ragionato e di volontà ben precise: non la razionalizzazione bensì l’ottimizzazione dei servizi scolastici rivolta sia agli utenti (studenti e famiglie) sia al personale scolastico (docenti di ogni ordine e grado, personale ATA, DSGA e DS).

Quindi è nostro compito cercare di prefigurare esigenze e tendenze future, per garantire il meglio possibile al nostro sistema educativo sul territorio. Allo stato attuale, il cambiamento comporta l’abolizione di una dirigenza e la creazione di una Istituzione scolastica completamente nuova: si tratta infatti di “fusione“ e non di “accorpamento“, perché fra i due Istituti Comprensivi esiste uno scarto minimale di quindici alunni e perché l’importanza di entrambe le istituzioni per la città non consente un’ottica di incorporazione bensì unicamente la creazione di una terza nuova entità scolastica.

Il nuovo Istituto, secondo la volontà espressa nella nostra delibera comunale, poi ripresa da Provincia e Regione, manterrà i nomi dei due Istituti: “Pascoli- Volponi“. In tale ordine, per ragioni cronologiche di fondazione delle scuole e alfabetiche. Sempre secondo la nostra proposta, l’Istituto dovrebbe aver sede in Piano Santa Lucia n. 11, per mantenere una residenza scolastica che ha lontane radici storiche e che rappresenta un presidio educativo importante per il centro storico. Tra l’altro, l’attuale sede dell’IC Volponi subirà necessari lavori di riqualificazione e adeguamento sismico che la vedranno in manutenzione per i prossimi due anni.

Si parla di ottimizzazione e non di razionalizzazione perché la demografia generale italiana e urbinate presenta numeri che non possono essere trascurati. E’ innegabile che la fusione comporti in primo luogo dei cambiamenti nella dirigenza e poi, a caduta, nella segreteria e probabilmente nella gestione dei differenti plessi scolastici. La gestione del notevole numero di iscritti dislocati in diciassette plessi sull’intero territorio comunale sarà molto complessa per un solo dirigente e una sola segreteria. Queste complessità possono essere gestite in maniera ottimale solo con una visione globale univoca, che superi le divisioni, la nostra volontà è mantenere la forte identità educativa di ciascun plesso. E in futuro continuerà a essere garantita grazie all’impegno e alla libertà d’insegnamento di docenti che hanno a cuore il proprio mestiere di educatori e la piena competenza del lavoro che svolgono. L’amministrazione comunale darà tutto il supporto necessario e il mio impegno sarà assiduo, la Scuola è un tema troppo importante e luogo di crescita, di qualità e di prestigio per Urbino e il suo territorio. Confido che nella medesima direzione si possa collaborare con tutte le rappresentanze politiche, di maggioranza e opposizione.

* assessore comunale