Villa Fastiggi, ad aprile chiude l’Rsa. Restano solo Galantara e Mombaroccio

I pazienti saranno pian piano dimessi, altri non verranno accettati. Poi, via ai lavori per l’ospedale privato

Villa Fastiggi, ad aprile chiude l’Rsa. Restano solo Galantara e Mombaroccio

Villa Fastiggi, ad aprile chiude l’Rsa. Restano solo Galantara e Mombaroccio

di Benedetta Iacomucci

Gli operatori sanitari hanno già cominciato ad avvertire le famiglie dei degenti. "Signori, si chiude" è il messaggio. A fine marzo, infatti, l’Rsa di Villa Fastiggi, prima gestita da un consorzio di cooperative tra cui Labirinto e poi passata ai romagnoli del gruppo Gvm (gli stessi del la clinica Maria Cecilia Hospital di Cotignola), dovrà sospendere l’attività per consentire l’avvio dei lavori. Lavori propedeutici alla realizzazione dell’ospedale privato accreditato ’Maria Cecilia Hospital Pesaro’, con il blocco operatorio, la terapia intensiva, la degenza chirurgica da 80 posti letto, la diagnostica e gli ambulatori.

Cosa succede adesso? I degenti saranno pian piano dimessi – a casa se sono nelle condizioni di rientrare, in un’altra struttura se avranno ancora bisogno di assistenza specifica – né altri saranno accolti, così da arrivare al 31 marzo con l’edificio vuoto e pronto per accogliere progettisti e maestranze. Quanto al personale, sarà ricollocato presso altra sede perdendo l’attuale sede di lavoro. Per quanto tempo? Al momento non è dato sapere, anche se il gruppo Gvm si è sempre mostrato molto determinato nella volontà di portare a termine il progetto nel minor tempo possibile, forse addirittura entro l’anno.

In questo intervallo, breve o lungo che sia, resteranno dunque due possibilità per le famiglie che abbiano bisogno di una Residenza sanitaria per i propri anziani: Galantara, con posti letto quasi sempre occupati; e Mombaroccio, con meno di 10. Insomma, una ventina di posti in tutto. Se entrambe le strutture fossero piene – ipotesi molto più che probabile data la carenza già conclamata –, l’alternativa potrebbe essere rivolgersi al territorio provinciale, come Fano o Urbino. Di sicuro una scelta che tante famiglie mal digerirebbero, per usare un eufemismo.

Su questo terreno di gioco si innesta però un’altra partita, quella della Santo Stefano, struttura gemella nell’edificio di Villa Fastiggi, che in un ’altra ala dello stesso stabile gestisce altri 80 posti letto con servizi di riabilitazione intensiva, comi e gravi cerebrolesioni. La proprietà (Gruppo Kos) starebbe valutando di trasferire la propria attività e dotazione altrove: si fa il nome del nuovo centro a Vallefoglia, realizzato da William Guerra e ancora non operativo.

D’altra parte, anche il Gruppo Gvm sembrerebbe disponibile a continuare l’attività della ex Rsa, con il sostegno della Regione e la volontà della politica locale: in quel caso i 90 posti letto potrebbero essere recuperati o negli spazi eventualmente lasciati liberi dalla Santo Stefano, o nei nuovi spazi a Vallefoglia. Solo supposizioni, al momento, ma su cui le chiacchiere sono insistenti.

Insomma, dopo l’ok unanime del Consiglio comunale di Pesaro alla variante che consentirà la riqualificazione dell’edificio a Villa Fastiggi, il quadro sembra ancora molto sfumato e la storia tutta da scrivere. Di sicuro la permanenza a Pesaro di una struttura sanitaria per anziani – ma che cura anche pazienti adulti dimessi dall’ospedale – non può che giovare al territorio. Ma su questo occorre la congiuntura favorevole della politica, delle istituzioni, dei soggetti privati.