Violenza sulle donne, denunce boom Corsi in carcere per arginare la piaga

Siamo passati dalle 49 del 2019 alle 185 del 2022. Al via gruppi di educazione anche per detenuti

Violenza sulle donne, denunce boom  Corsi in carcere per arginare la piaga

Violenza sulle donne, denunce boom Corsi in carcere per arginare la piaga

"Aprire" il carcere, per cercare di affrontare, e almeno di alleviare, la piaga della violenza di genere. Con il progetto "Il femminile, il maschile nell’accadibile", che vede la collaborazione della cooperativa sociale "Labirinto" e della Casa Circondariale di Pesaro, si apriranno le porte del carcere per istruire e sensibilizzare i cittadini al tema della violenza di genere. L’evento si terrà il 29 settembre dalle 15 alle 17 e vedrà la partecipazione, oltre che delle istituzioni, anche della giudice Paola Di Nicola Travaglini, membro della Corte di Cassazione.

"Rispetto al 2019, nella nostra Provincia ci sono stati tantissimi passi avanti nel riuscire a denunciare situazioni di violenza – spiega Gabriella Guerra, responsabile settore Pari opportunità della Cooperativa Sociale Labirinto –. Se contiamo che prima, nel 2019 appunto, le segnalazioni sono state 49, nel 2022 sono salite a 185. Questo vuol dire che c’è una minor paura ed una maggiore necessità di richiedere aiuto. Ad oggi, Labirinto gestisce due progetti nella sezione femminile e due nella sezione maschile: ’Intrecci di parole’, in cui donne detenute e non si incontrano ogni settimana per confrontarsi; ’Il cielo fuori’, uno sportello individuale in cui le donne detenute e vittime di maltrattamenti possono richiedere supporto e ricevere sostegno; ’Dico tra noi’, è un gruppo psicoeducativo per uomini che hanno agito violenza di genere e che per questo motivo stanno scontando un periodo di detenzione; ’Laboratorio autobiografico’, per avviare un percorso di riflessione e di rivisitazione della propria storia".

"L’obiettivo di questo progetto – continua Palma Mercurio, direttrice della Casa Circondariale – è anche quello di far capire alla popolazione che oltre a detenuti, all’interno della Casa Circondariale, ci sono persone, le quali stanno concludendo un percorso di riabilitazione e che hanno bisogno di sentirsi reintegrabili nella società. Molte delle nostre detenute sono state prima vittime di violenza, poi si sono date agli atti criminosi. La privazione della libertà, sia fisica che mentale, è veramente una prova dura per le donne, le quali aspettano solo di essere riaccolte a braccia aperte nella cittadinanza".

Presente alla presentazione dell’evento anche l’assessore Luca Pandolfi, il quale ha ricordato le attività a sostegno delle donne vittime di violenza, a partire dai servizi del Centro antiviolenza "Parla con Noi e da quelli di collaborazione della "Rete Virginia", nonché tantissime attività relative ad un tema così importante.

Alessio Zaffini