Vis, il bello di ripartire solo con le certezze. E per la prima volta ai vertici delle Marche

Società blindata dal punto di vista economico. E con l’Ascoli, i biancorossi si ritrovano al top rispetto alle corregionali .

Vis, il bello di ripartire solo con le certezze. E per la prima volta ai vertici delle Marche

Vis, il bello di ripartire solo con le certezze. E per la prima volta ai vertici delle Marche

PESARO

Erba di casa mia. Nel secondo campo del nuovo centro sportivo della Vis a Villa Fastiggi, quello con fondo naturale, è cresciuto in queste settimane un magnifico prato verde. Per l’inizio della nuova stagione il complesso non sarà ancora pronto, ma i campi saranno agibili, evoluzione del cantiere permettendo. Altrove certe strutture sono ancora nel libro dei sogni, e per qualcuno anche la categoria diventa problematica.

Nell’annus horribilis del calcio marchigiano (Ascoli retrocesso dalla B, Recanatese e Fermana dalla C, Fano dalla D, Ancona precipitata non si sa dove (solo per dire delle piazze più importanti), la Vis è una certezza del professionismo e si appresta al suo 7° anno di fila nella categoria (6° della gestione Bosco), 22° nella C maggiore, 43° della C in tutte le versioni. Anni, gli ultimi, magari sofferti sul campo, ma senza mai un inciampo nella gestione: tutte le scadenze rispettate, iscrizioni sempre filate via lisce, la Covisoc questa sconosciuta. Oggi il futuro sembra un alleato, la linea di orizzonte più ampia, la voglia di rilanciare e alzare l’asticella dichiarata. Allenatore, organico (molte conferme), budget: tutto tracciato.

Sono passati 65 anni dal primo campionato nella C unica: quella volta, raccontano le cronache, si era reduci dall’ennesima crisi societaria e la fidejussione (sì, c’era anche allora) fu trovata all’ultimo. Oggi si viaggia sulla linea di continuità e si può tranquillamente programmare il domani. La Vis Pesaro 2024-25 avrà un onore e una grossa responsabilità sulle spalle: quella di rappresentare insieme all’Ascoli – uniche due società sopravvissute nel professionismo – il vertice del calcio marchigiano.

Non è mai successo nella storia biancorossa di trovarsi in questa condizione. Nella migliore delle annate, la Vis è stata la terza forza del calcio regionale: è successo nel 1992-93, in C1, alle spalle di Ascoli (in B) e Samb (stesso girone). Altre volte è stata la quarta forza, categorie e classifiche alla mano: ripetutamente negli anni Sessanta, sul finire degli Ottanta e all’inizio del Duemila. Vis e Ascoli insieme nella C maggiore, come successo in altrea 7 edizioni.

La falcidia di corregionali farà venire a mancare derby importanti, ma aumenterà la visibilità, a partire dalla programmazione Sky. Concetto ribadito dal presidente Mauro Bosco in sede di conferenza stampa di fine stagione: "La Serie C è diventata un prodotto nazionale, noi portiamo in giro per l’Italia il nome di Pesaro. Deve essere un orgoglio sostenere la squadra della propria città".

Messaggio rivolto soprattutto agli imprenditori, ora che il pubblico è tornato a farsi numeroso. Anche perché "siamo la società con meno sponsor". Chissà che non si riesca a risalire la classifica anche su questo fronte.