Vis, in curva con papà: "Io non vedo, ma sento lui mi fa la radiocronaca così vivo emozioni forti"

Luca Bartolucci, 31 anni, cieco: "Ho sentito il richiamo della Prato, mi aiuta"

Vis, in curva con papà: "Io non vedo, ma sento lui mi fa la radiocronaca così vivo emozioni forti"

Vis, in curva con papà: "Io non vedo, ma sento lui mi fa la radiocronaca così vivo emozioni forti"

C’è un calcio che accende emozioni. E’ quello di un papà che fa la radiocronaca in diretta al figlio non vedente mentre sono allo stadio in mezzo ai tifosi per la partita. E’ accaduto lunedì scorso in Vis Pesaro-Fermana, ma in realtà accade da venticinque anni (e non è l’unico caso) praticamente tutte le domeniche, da quando cioé Luca Bartolucci, 31 anni, non vedente dalla nascita, ha assistito alla prima partita della Vis: "Avevo sei anni, è la mia passione", dice Luca, che lavora come centralinista all’ospedale, e che ha sempre al suo fianco il papà Luigi per farsi raccontare la partita in diretta e viverla ascoltando anche l’incitamento dei tifosi. Una bella impresa: "Già, perché se fino a quest’anno ci accomodavamo in tribuna dove c’è un po’ più di calma, dove ci passavano la formazione per riconoscere i giocatori e dove Luca poteva udire la mia voce scandire le azioni abbastanza chiaramente, adesso è un pochino più difficile perché mio figlio ha voluto spostarsi nella tribuna Prato, tra gli ultras". Una scelta che Luca spiega così: "Il calcio per me è emozione, passione, voglio viverlo intensamente, in mezzo a questi meravigliosi tifosi che dal primo all’ultimo minuto incitano la mia squadra del cuore, la Vis. Quando ero in tribuna sentivo questo richiamo. Così ho chiesto a mio padre di cambiare e ci siamo abbonati alla tribuna Prato". Una sfida nella sfida: "Non è facile fare una cronaca – spiega Luigi Bartolucci – con centinaia di ragazzi che cantano, però ci provo. Magari Luca si perde qualche passaggio, a volte non so il nome dei giocatori perché non ho la distinta, ma lui ci guadagna in entusiasmo".

Una iniezione di positività, una scarica di adrenalina che, ammette Luca, "mi aiuta anche superare certi momenti difficili che ho, i momento di tristezza. Ecco, da quando sono nella curva Prato è tutto più bello, vivo la partita con l’intensità che volevo e pazienza se mi perdo qualche parola di mio padre, poi però quando facciamo gol lo sento bene". E’ accaduto anche domenica: "La rete di Pucciarelli e soprattutto quella di Sylla sono state una emozione forte", ammette Luca che ringrazia "il presidente Bosco per quello che sta facendo per Pesaro. Ci sta regalando emozioni anche lui, stiamo vedendo qualcosa che non avevamo mai visto, e mi piacerebbe tanto che rinforzasse la squadra con un grande bomber da affiancare a questi splendidi ragazzi che danno sempre tutto e questo lo si percepisce bene dalla tribuna". E pazienza se al "Benelli", al "contrario di San Siro dove qualche volta vado a vedere l’Inter con mio padre, non ci siano dispositivi per i non vedenti. La partita la vivo bene anche così": da uno degli ultimi gradoni della Prato, la curva biancorossa, dove non sono passati inosservati. A scovare la coppia di appassionatissimi è stato infatti Lorenzo Girometti, altro giovane tifoso, che ha immortalato papà e figlio con una foto durante una fase della cronaca in diretta commentando così: "Questo signore ha fatto tutta la cronaca della partita a questo ragazzo non vedente, trasmettendo enfasi e passione e provocando emozione. Chamatelo pure sport, business, come vi pare, ma per me ancora e nonostante tutto il calcio è emozione per un milione di motivi. E per un milione di motivi Forza Vis".

Davide Eusebi