ANNA MARCHETTI
Cronaca

Voto, de profundis sul campo largo: "Stop indugi, avanti con le primarie"

Fallito ogni tentativo di inserire i Progressisti nell’alleanza di centrosinistra. Quattro possibili candidati. Oltre a Serfilippi, Marchegiani, De Leo e il vincitore della consultazione popolare. Affondo di Minardi.

Voto, de profundis sul campo largo: "Stop indugi, avanti con le primarie"

Voto, de profundis sul campo largo: "Stop indugi, avanti con le primarie"

Da "campo largo" a "campo santo". Questa la battuta che circolava ieri, tra gli addetti ai lavori, dopo l’ultimo vano tentativo di tenere insieme, in un’unica alleanza, il centrosinistra (Pd, liste civiche, Più Europa e In Comune) e I Progressisti per Fano 2050 (M5S, Bene Comune, Fano Ribella, Psi, Verdi, La Fano dei Quartieri, Azione, Volt).

A questo punto quella che si prospetta è una campagna elettorale animata con 4 candidati sindaci, come ipotizzato dall’inizio: Luca Serfilippi (espressione di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Udc) che sarà presentato alla fine della prossima settimana, Giuseppe De Leo, candidato dell’area civica, Stefano Marchegiani che dovrebbe essere il candidato sindaco dei Progressisti e per il centrosinistra il vincitore delle primarie tra Cristian Fanesi (Pd), Cora Fattori (Più Europa), Etienn Lucarelli (area civica) e Samuele Mascarin (In Comune). Primarie che si terranno non prima di un mese.

Le 48 ore che il segretario Renato Claudio Minardi aveva chiesto all’assemblea comunale del Pd per fare un ultimo tentativo per costruire il ‘campo largo’ sono trascorse inutilmente. Si è, infatti, concluso con un nulla di fatto l’incontro di venerdì pomeriggio tra Azione e Pd, non è nemmeno ben chiaro chi tra i due partiti sia stato il promotore dell’incontro. Così come è naufragato il tentativo del partito di Calenda di porsi come soggetto federatore, non avendo uno specifico mandato da parte dei Progressisti. Nessun risultato neppure dalla telefonata di ieri mattina tra Minardi e Marta Ruggeri e Andrea Serafini, coordinatrice provinciale e coordinatore fanese di M5S.

"Come Partito democratico – spiega Minardi – abbiamo fatto tutto il possibile per allargare il centrosinistra e lavorato con convinta determinazione per comporre. Abbiamo convocato incontri, alcuni dei quali sono stati mandati deserti dai Progressisti. Abbiamo chiesto di parlare di programmi e di possibili candidature a sindaco ma non è stata mai avanzata alcuna proposta dalla fine di novembre ad oggi. Abbiamo chiesto un mese fa ai quattro candidati (Fanesi, Lucarelli, Fattori e Mascarin) di fare un passo indietro per valutare proposte alternative che non sono mai arrivate dal campo Progressista. Abbiamo sospeso le primarie, che rimangono comunque uno strumento democratico di partecipazione popolare, per 74 giorni nell’intento di trovare una soluzione in cambio di proposte che non sono mai state avanzate. Non c’è stata neppure alcuna disponibilità a convergere su uno dei quattro candidati emersi dal centrosinistra. Il Pd è il primo partito della coalizione di centrosinistra che governa la città e il Pd intende tenere unita e non spaccare l’alleanza".

E ancora Minardi: "Il centrosinistra ha governato e sostenuto il sindaco Seri per 10 anni e nei dieci anni sono stati messi a terra 250 milioni di investimenti di cui 140 milioni con cantieri attualmente aperti. A quattro mesi dalle elezioni non intendiamo dividere il centrosinistra di governo della città tenuto conto che il centrosinistra è il principale argine alla destra. Dopo un confronto con le Liste civiche, +Europa e In Comune che insieme al Pd governano la città è emerso in modo chiaro che dopo le lunghe attese e mancate risposte non c’è più la disponibilità da parte loro ad attendere oltre per la composizione di una alleanza tra centrosinistra e Progressisti".