Vuelle, l’ultima chiamata. Salvezza appesa a un filo

L’unica possibilità è la concatenazione di tre risultati che saranno anche frutto delle motivazioni di un’ultima giornata da vivere col cuore in gola.

Vuelle, l’ultima chiamata. Salvezza appesa a un filo

Vuelle, l’ultima chiamata. Salvezza appesa a un filo

Appesi a un filo, così contorto che sarebbe più facile a questo punto azzeccare una combinazione del Superenalotto che salvarsi. Però la matematica ancora concede una possibilità e bisogna provarci. Prima di tutto a vincere in laguna contro una Reyer che dal punto di vista del fisico e del talento viaggia due spanne sopra la Vuelle. Non ha interessi di classifica, questo è vero, perché ormai è quarta qualunque cosa accada; l’altra accortezza da parte degli uomini di Spahija sarà quella di non farsi male in vista degli imminenti playoff. Due vantaggi da sfruttare, ma servirà una prestazione ben al di sopra di quella messa in campo contro la Vanoli, dove la difesa per un tempo è stata davvero un optional e non si sapevano che pesci pigliare di fronte alla zone-press. Per cui se si vuole sperare di tener testa a una big come Venezia bisogna essere preparati anche a livello tattico e non solo mentale.

Poi ci sono le altre due variabili senza le quali nemmeno un’impresa contro l’Umana servirebbe. La prima riguarda Treviso che, con il vantaggio del fattore campo, deve battere una Tortona già qualificata ai playoff e dunque meno motivata di come lo sarebbe stata se non avesse già staccato il biglietto per la post-season alla 29ª giornata. Ma poniamo il caso che la formazione di De Raffaele scenda sul parquet con l’intenzione di migliorare la sua attuale posizione - dato che l’ottava finisce in bocca alla prima che oggi è la Virtus di Banchi che l’ha appena battuta a domicilio - allora il compito della Nutribullet potrebbe diventare un po’ più difficile.

La seconda variabile riguarda Varese, l’avversaria che indirettamente è la causa di tutti i mali di quest’amaro finale di stagione. Chi l’avrebbe mai detto che quella beffarda sconfitta casalinga alla vigilia di Natale - passando dal +15 del 3° quarto al ko nei supplementari - sarebbe costata così cara? E invece è proprio per quel 2-0 nei confronti diretti che, in caso di arrivo in gruppo, Pesaro scenderà in A2, ovvero per classifica avulsa. Un destino crudele che toccò già a Trieste un anno fa. L’unica possibilità per cui la Vuelle potrebbe evitare un arrivo a pari merito con la Openjobmetis è una vittoria dei varesini sul campo di Pistoia. La salvezza appena acciuffata non depone a favore di un impegno sovrumano da parte di Moretti e compagni, oltre che Pistoia è un campaccio dal quale è complicato uscire indenni. Ma c’è un fattore di cui tener conto, che è la griglia playoff: in questo momento la formazione di Brienza non ha interessi a modificare quel sesto posto che li manderebbe all’incrocio con Brescia, forse la rivale più abbordabile, perlomeno se paragonata alla potenza di Milano e Bologna. Giocare per perdere non è contemplato nello sport, ma dipende se in questo caso vincere ti mette in una condizione più difficile. Vedremo cosa uscirà da queste tre combinazioni ma, come nel caso di domenica scorsa, il primo passo lo deve fare la Vuelle andando a sbancare il Taliercio. Senza questo risultato, l’unico che Pesaro può costruirsi con le proprie mani, gli altri sarebbero inutili e, dovessero verificarsi in concomitanza con un ko in laguna, anche più beffardi. Quindi il primo comandamento resta uno: fare per intero il proprio dovere. Anche nella 30ª giornata tutte le gare si giocheranno in contemporanea alle 18.15.

Elisabetta Ferri