Vuelle, operazione Cinciarini in corso. McCallum è ormai agli sgoccioli

La società punta sul ritorno del play pesarese, che ha un’escape per uscire dal contratto con Saragozza

Vuelle, operazione Cinciarini in corso. McCallum è ormai agli sgoccioli

Vuelle, operazione Cinciarini in corso. McCallum è ormai agli sgoccioli

L’operazione è partita. La Vuelle sta cercando di riportare a casa dopo una vita Andrea Cinciarini. Il play pesarese, volato per la prima volta all’estero nella sua carriera, ha una clausola per uscire dal contratto con Saragozza che scade a metà dicembre e ci sta pensando seriamente. Tornare alla Vuelle, a chiudere il cerchio dove tutto è cominciato, è suggestivo. Senza dimenticare che la sua secondogenita ha appena compiuto un anno e starle lontano mentre cresce è difficile. Pesaro ha bisogno di un cervello e di un leader e lui incarna in pieno questa figura. Il fatto che abbia 37 anni non è un limite vista la cura che ’Cincia’ ha sempre avuto nei confronti del suo fisico.

Sul rovescio della medaglia si sta consumando la separazione da McCallum, una scelta che non ha pagato nonostante la carriera di Ray. Che però negli ultimi anni aveva girovagato sin troppo, cambiando squadra spesso nella stessa stagione, sintomo di chi forse ha imboccato la parabola discendente. Sarebbe stato lo stesso giocatore a chiedere al suo agente di trovargli un’altra sistemazione vedendo che qua la fiducia nei suoi confronti stava crollando. E pare che dalla Corea un’offerta ci sia, per cui se le due piste combaciano, l’arrivo di Cinciarini potrebbe davvero concretizzarsi. Un’idea, quella di consegnare il timone al play pesarese, che non risolverà tutti i problemi, ma di sicuro alcuni sì, specialmente in attacco. Dove serve qualcuno che metta ordine nel gioco, che abbia un migliore timing nell’innescare i compagni, che sappia quando correre e quando frenare, che conduca un contropiede senza buttare via la palla, che sappia coinvolgere più e meglio i lunghi, rivalutando anche l’arrivo di Mockevicius che così appare ai limiti dell’inutile.

Poi la difesa è un altro discorso, ma in questo caso non può essere un solo giocatore a far salire il livello: a parte l’atletismo che fa certamente difetto a questo gruppo, ma non a tutti se vogliamo essere onesti (Visconti, Ford e Totè sono tre ottimi atleti), per alzare l’intensità difensiva serve la volontà. Una volontà comune che non sempre questo gruppo ha dimostrato. Anche a Reggio, sotto di 18 a fine terzo quarto, anzichè reagire ha chiuso a -33. Non sarebbe cambiato nulla, in termini di classifica, perdere di dieci ma sarebbe stato almeno rispettoso, se non di se stessi, dei tanti tifosi che si erano fatti la strada sino a Reggio Emilia. E che, quantomeno, dovevano se non ricevere delle scuse almeno essere ringraziati per aver sostenuto fino in fondo i giocatori, nonostante lo scempio che stavano guardando. Si può perdere, ma non perdere la dignità. E anche sotto quest’aspetto, l’arrivo di uno come Cincia sarebbe un bel puntello in una casa che più il tempo passa e più sta scricchiolando pericolosamente anzichè consolidarsi. Fate presto.

Elisabetta Ferri