Vuelle, Sacchetti spinge la truppa a crederci: "Se vinciamo avremo sprint per la sosta"

Domani a Varese su un campo caro al coach biancorosso: "A Scafati c’è mancato poco, cambiarebbe i nostri meccanismi mentali"

Vuelle, Sacchetti spinge la truppa a crederci: "Se vinciamo avremo sprint per la sosta"

Vuelle, Sacchetti spinge la truppa a crederci: "Se vinciamo avremo sprint per la sosta"

In viaggio verso Varese, un posto caro a Meo Sacchetti, con il coach che cerca di mettere balsamo su una ferita che brucia ancora: "Siamo andati vicini a vincere a Scafati, ma nel finale abbiamo fatto tre errori di seguito in difesa e non ce lo possiamo permettere - dice -. Stavolta dobbiamo fare quel passo in più che ci serve per conquistare un successo che cambierebbe molti dei nostri meccanismi mentali, soprattutto per lavorare più in serenità nella sosta".

Già perché nessuno prenderà un aereo per andare a casa: Bamforth e Ford hanno moglie e figli qui con loro, McDuffie è appena arrivato. La società darà due giorni liberi dopo la trasferta di Varese e ci si ritroverà in palestra il giorno di San Valentino cercando di metterci il cuore in questo cammino verso la salvezza. Intanto, se si riuscisse a ricambiare il ’favore’ alla Openjobmetis, che sbancò l’astronave 81-88 l’anti-vigilia di Natale, anche il volto della classifica cambierebbe.

"Sarà molto importante la responsabilità individuale in fase difensiva - sottolinea Meo - per non forzare troppo sui raddoppi che lascerebbero liberi i loro tiratori. Dove non ci arriviamo con le gambe, possiamo arrivarci con i falli".

Il pericolo numero uno resta Mannion, che all’andata fece l’inferno: "Ho visto quella partita con attenzione - dice Meo, che non era ancora sulla panchina biancorossa - ma c’è da dire che il recupero lo hanno fatto con Nico seduto ed è stato decisivo Librizzi in quella rimonta. Poi lui è rientrato ed ha assestato i colpi vincenti, ma invito a non sottovalutare gli altri giocatori. Varese non è solo Mannion, anche se con la sua impressionante faccia tosta ha instillato nei compagni tanta fiducia. Poi ha delle qualità atletiche sulle quali non si discute". Meo, però, vuole che quella fiducia ce l’abbiano anche i suoi uomini: "Credo che abbiamo dei giocatori con altrettanta faccia tosta che possono prendersi un tiro nelle situazioni calde. Devono giocare liberi di testa, senza la paura di sbagliare". E’ stata una settimana particolare, con la vicenda Tambone, ora recuperato per la partita di Masnago, e soprattutto con l’annuncio dell’addio di Costa che forse l’ha un po’ spiazzato visto che è stato lui a convincerlo ad accettare la panchina della Vuelle.

"Conosco Ario da quando vestivamo calzoncini e canotta, evidentemente è una situazione che ha sentito pesante sulle spalle: 12 anni sono tanti, è una scelta personale, credo l’abbia ponderata e la rispetto". Non gli ha chiesto e non gli chiederà altri sforzi sul mercato: "Mi hanno detto che l’ultima possibilità ce la giocavamo con McDuffie, per cui siamo questi e con questi proveremo a fare meglio. Non voglio creare troppi alibi ai miei giocatori" taglia corto. Tornare a Varese gli scioglie sempre il cuore, lì ha visto sfumare il sogno dello scudetto da giocatore e ci ha lasciato i legamenti crociati del ginocchio proprio contro Pesaro: "E’ da un po’ che non metto piede a Masnago, ho passato lì degli anni importanti in cui si è stabilito un feeling non solo con me, ma con tutta la mia famiglia". Ma questo non lo condiziona certo nella ricerca del risultato: "Se vinciamo avremo più sprint per lavorare meglio nella pausa".

Elisabetta Ferri