Vuelle Tambone ai saluti "Ci rivediamo in A"

Il capitano lascia Pesaro dopo 4 stagioni: "Qui ho conosciuto persone fantastiche, sono sempre stato sincero e ho dato tutto"

Vuelle Tambone ai saluti "Ci rivediamo in A"

Vuelle Tambone ai saluti "Ci rivediamo in A"

L’ultima grande giornata a Pesaro se la regalerà il 30 giugno celebrando il matrimonio con Margherita Mataloni, cestista anconetana, e festeggiando al Symposium di Cartoceto ("gli amici romani hanno rosicato un po’ ma capita una volta nella vita e questo posto ci piace troppo"). Poi, insieme, prenderanno il volo verso Sassari. "La cosa incredibile è che ci siamo conosciuti proprio in Sardegna, al torneo di Olbia e adesso andremo a vivere sull’isola. Margherita ha già giocato nella Dinamo Sassari in passato e ha la loro stima, vedremo se sarà possibile per lei tornare a farne parte".

Quanto a Tambo, era difficile resistere a una corte così insistente "iniziata praticamente il giorno dopo la fine del campionato - rivela -. Il Banco di Sardegna ha subito manifestato un forte interesse per me. La società è solida, seria, una garanzia, ho già parlato con il coach e con il gm Pasquini, hanno espresso parole importanti su di me. Un altro allenatore slavo dopo Repesa? Sono contento, dal punto di vis dell’intensità lavorano come piace a me".

Lasciare Pesaro dopo quattro anni e trovare le parole giuste non è facile "soprattutto perché dopo aver vissuto tre stagioni persino al di là delle aspettative, abbiamo chiuso malissimo, con una retrocessione che forse ci siamo anche meritati. Sono stati fatti tanti errori, l’importante sarà capire dove si è sbagliato per non ripeterli. Mi dispiace tantissimo per i tifosi che dovranno farsi - spero, un solo anno - di A2". Non sono molti i giocatori che si fermano per più stagioni nello stesso posto in questa epoca che brucia tutto velocemente "e infatti sono legatissimo a Pesaro, dove ho conosciuto persone fantastiche con cui manterrò sicuramente i contatti". Non sa dire cosa ha lasciato nel cuore della gente "dovrebbero essere loro a rispondere" si schermisce Tambo, sempre rimasto umile. "Ma - aggiunge - so di aver dato il massimo in ogni partita, al di là degli alti e bassi che capitano nel basket come nella vita. Umanamente penso di essere stato sempre sincero e pulito con tutte le persone che ho incontrato e frequentato e ne vado fiero".

Al passo d’addio, parla ancora come un capitano: "Lo faccio a nome di tutti i giocatori, in special modo quelli italiani. Non ci abbiamo dormito la notte nell’ultimo periodo in cui stavamo scivolando verso la china della retrocessione, siamo veramente dispiaciuti e vogliamo fare un in bocca al lupo alla Vuelle per un pronto ritorno nella massima serie. Tutti, in giro per l’Italia, pensano che una piazza così si meriti la serie A, non gli manca niente, dal palazzo al pubblico, dalla storia alla tradizione cestistica per tornare su in fretta. Hanno preso un allenatore di qualità, il primo passo è quello giusto".

Elisabetta Ferri