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La Vuelle prepara la volata per la salvezza. Le dieci sfide per non perdere la serie A
Oggi Foreman sarà all’ambasciata di New York per fare il visto, una pratica necessaria per poter diventare a tutti gli effetti un tesserato della Carpegna Prosciutto. La Nazionale statunintense gli ha dato il permesso di prendere un volo da Orlando, in Florida, dove il 16 febbraio è cominciato il raduno in vista delle due sfide contro Cuba in programma il 22 (in territorio americano) e il 25 a Cuba, da dove il nuovo giocatore della Vuelle prenderà direttamente l’aereo che lo porterà in Italia fra il 26 e il 27 febbraio. Nel frattempo i suoi nuovi compagni riprendono oggi gli allenamenti dopo tre giorni di riposo, si spera con lo spirito giusto per provare a salvare una stagione in salita ma non ancora compromessa. Per ovviare al problema dell’impianto, occupato dalla Nazionale azzurra, la squadra di Sacchetti oggi si allenerà ad Acqualagna, una seduta a porte aperte con i ragazzi del territorio sugli spalti, un’iniezione di energia che forse potrebbe anche servire per far sentire ai biancorossi quanto sono amati e seguiti anche nell’entroterra e non solo in città. Domani e giovedì, invece, Cincia e compagni si alleneranno al PalaCampanara mentre venerdì, con la Nazionale che vola verso l’Ungheria per il secondo match di qualificazione, torneranno finalmente a lavorare all’arena.
E’ un periodo cruciale questo perché dopo l’arrivo di Sacchetti, incalzati dalle partite da disputare, non c’era mai stato così tanto tempo a disposizione per provare a mettere a punto o cambiare qualcosa negli ingranaggi della squadra. Anche McDuffie, che ha rincorso uno stato di forma ottimale visto che era fermo da un mese e mezzo, in questo periodo avrà l’occasione di allungare la sua autonomia, la squadra infatti lavorerà anche allo Smash con delle sedute di pesi per incrementare la forma fisica e cercare di essere più prestante. A volte a decidere le partite è anche la reattività sulle palle vaganti o sui rimbalzi sporchi, e per arrivare per primi serve certamente la concentrazione ma anche l’esplosività data dai tempi di reazione mentre la Vuelle è sempre sembrata più lenta degli avversari in questi dettagli. Poi ci vuole un po’ più di "sentimento" come lo chiama giustamente Meo Sacchetti. E in questo gli italiani devono dare l’esempio perché gli americani quando sentono il feeling con la partita poi sono capaci di lasciarsi coinvolgere, di esaltarsi e magari andare anche sopra le proprie possibilità come hanno fatto gli stranieri di Napoli piegando una squadra più lunga e costruita con un budget enormemente più ricco. Ma i soldi non vincono le parite. O almeno, non sempre. Ogni tanto bisognerebbe ricordarselo.
Elisabetta Ferri
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