"Bloccate tra le proteste con poco cibo, aiutateci"

L’allarme di due sorelle lughesi, in Perù con le amiche. Rimaste su un bus fermato dai manifestanti dopo il tentato golpe, poi trasferite in ostello

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Cotignola-Checacupe, Perù: 10.534 chilometri in linea d’aria e un mondo di preoccupazioni. Nella frazione di Barbiano vive la famiglia di Federica Zani, barista 33enne residente a Faenza; a Lugo abita invece la sorella Lorenza, 26 anni, architetto di professione. Entrambe per quasi 48 ore sono rimaste bloccate con due amiche, Giulia Opizzi, cuoca di Cesenatico di 21 anni e Martina Meoni, barista fiorentina di 25, in mezzo alle proteste della popolazione dopo il tentativo di golpe che ha portato all’arresto dell’ormai ex presidente Pedro Castillo. Finché non è intervenuta la polizia locale e le ragazze sono state trasferite in un ostello vicino.

"Noi stiamo bene, per ora – dicevano le ragazze, contattate dal Carlino nel pomeriggio di ieri attraverso Instagram –, poco cibo e acqua, loro manifestano tutta la notte e tutto il giorno e sembra non si muovano proprio da qua. Siamo nel pullman ma è tutto bloccato, speriamo di riuscire a muoverci". Dal Comune di Cotignola da cui era partito l’allarme ieri mattina, di concerto con i genitori delle ragazze della Bassa Romagna, facevano sapere che "c’è un filo diretto tra l’Unità di crisi della Farnesina e le famiglie che stanno vivendo ore di grande apprensione". Almeno da quando, nella notte tra martedì e ieri, nei social delle ragazze sono comparsi video della protesta politica in corso nel distretto di Checacupe nella provincia di Chancis, in Perù, dove le quattro ragazze si trovano in vacanza da fine novembre. Federica, Lorenza, Giulia e Martina stavano cercando di raggiungere la Bolivia in pullman quando sono rimaste bloccate in una fila chilometrica a causa delle continue proteste dei manifestanti dopo il tentativo di golpe in Perù. Vedendo i video delle manifestazioni una cara amica di Federica, che è assessore in Comune a Cotignola, ha deciso di contattare Giulia Opizzi attraverso Instagram e, raccolto il grido d’aiuto, si è mossa personalmente attivando l’ambasciata italiana in Perù, in contatto con la polizia locale. Proprio gli agenti nella serata di ieri, ore italiane, sono intervenuti, "grazie all’opera di sensibilizzazione realizzata dall’Ambasciata italiana" come ha spiegato Giulia. E le giovani sono state trasferite in un ostello di un villaggio vicino.

Le ragazze erano partite lo scorso 26 novembre da Milano per una vacanza al termine della stagione estiva al mare nella nostra riviera. Proprio lì si erano conosciute e avevano deciso di partire insieme: "Volevamo goderci un po’ il caldo e soprattutto il Sud America, volendo girare Perù, Bolivia, Cile e Argentina" scrivono su Instagram le amiche. Durante i giorni di relax, però, le quattro amiche si sono trovate in mezzo alle manifestazioni in seguito al tentativo di golpe che ha portato all’arresto dell’ormai ex presidente Pedro Castillo. Manifestazioni che hanno anche filmato in minireportage tra foto e video. A un certo punto, però, Federica, Lorenza, Giulia e Martina, sono diventate, loro malgrado, protagoniste del caos rimanendo bloccate a bordo di un pullman sulla strada tra Perù e Bolivia, nel distretto di Checacupe, con poco cibo e soldi. L’Unità di crisi della Farnesina e l’Ambasciata hanno lavorato per ore e sono riuscite a trasferirle in un ostello vicino al luogo delle proteste. Intanto le amministrazioni comunali, da Cotignola a Lugo e Cesenatico, sono in contatto con le famiglie e il Ministero degli Esteri per seguire da vicino la vicenda. Anche la deputata ravennate del Pd Ouidad Bakkali, ha "parlato con una delle ragazze per sincerarmi che stessero bene. Stiamo seguendo la vicenda". L’augurio è che tutto si risolva e che questa possa essere raccontata dalle quattro amiche come una brutta avventura a lieto fine.

Milena Montefiori