"Ciao Pri, ti lascio e vado da Calenda"

Chiara Francesconi: "Ho visto tradire i miei principi". Ma Nives Raccagni l’attacca: "Il tradimento è il suo. Perché non si è dimessa?"

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La consigliera comunale Chiara Francesconi lascia il Pri per aderire ad Azione, il partito guidato a livello nazionale da Carlo Calenda. Gli effetti pratici più immediati sono stati (ieri la costituzione in Consiglio comunale del gruppo Misto. Il Pri resta rappresentato in Municipio da Andrea Vasi. Francesconi ha confermato l’adesione alla maggioranza di governo di Michele de Pascale. La decisione è maturata – si legge in una nota dell’esponente politico – "dopo la decisione del Partito Repubblicano di schierarsi nella lista di Tabacci e Luigi Di Maio".

"Ho visto tradire i principi che hanno guidato la mia esperienza politica in favore di tatticismi e personalismi" dice la Francesconi. "Avevo guardato con favore la partecipazione del Pri al "Tavolo Cottarelli" che sta scrivendo il programma delle forze che fanno capo ad Azione e +Europa, e non ritrovare il mio partito nel Fronte Repubblicano, mi ha indotto a rompere gli indugi e ad avvicinarmi al progetto di Azione, che ritengo di lungo respiro. Uscirò dal gruppo consiliare del Pri ma continuerò a sostenere le proposte dell’amministrazione coerenti al programma che ho sostenuto. Se sarò candidata alle politiche? Azione è un partito che premia le professionalità. Io metto a disposizione la mia e se servirà mi candiderò" aggiunge Francesconi che sarà raggiunta da Stefano Ravaglia.

Quello di ieri è lo strappo definitivo della consigliera comunale dal Pri. Poche settimane fa, in periodo congressuale, annunciò di non partecipare ai lavori assembleari e di aderire alla minoranza interna. I repubblicani non l’hanno presa bene e la nuova segretaria comunale, Nives Raccagni le rinfaccia di non essersi dimessa da Palazzo Merlato. "Una persona corretta – commenta Raccagni – avrebbe prima cercato un confronto con la segreteria comunale, mentre la consigliera non ha mai parlato con me, né con altri. Correttezza avrebbe voluto che prima si dimettesse da consigliera comunale, essendo stata eletta con il Pri, e che poi lasciasse il partito. Non è un vincolo di legge, ma di correttezza e di etica". "La consigliera parla di tradimento? Premesso – attacca la Raccagni - che gli accordi nazionali non sono ancora stati chiusi, se c’è un tradimento è il suo che è consigliere comunale grazie ai seggi conquistati dall’Edera. Del suo passaggio ad Azione si vociferava già da un anno. In ogni caso ci aspettiamo anche le dimissioni dalle presidenze istituzionali ricoperte per il Pri". Soddisfatto il segretario provinciale di ‘Ravenna in Azione’, Filippo Govoni: "Nella scia nazionale vediamo crescere la nostra base. Essere coerenti con le proprie idee ha un costo che però viene ripagato dal tenere fede ai propri valori. Il nostro benvenuto a Chiara".

lo. tazz.