"Pronti a realizzare il secondo impianto"

Bonaccini sulla nave rigassificatrice ("Se la Toscana non la vuole..."). Iniziata la progettazione del potenziamento della struttura ragno

Migration

Scontro mediatico ieri mattina tra il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, il verde Paolo Bonelli e il vice sindaco di Piombino Luigi Coppola, durante la trasmissione ‘L’aria che tira’ su La7. Mentre quest’ultimo ha riassunto i motivi che sono alla base del ‘no’ al rigassificatore, legati principalmente alla storia della città toscana e alle sue acciaierie, Bonelli si è sentito pungolato quando de Pascale ha detto: "E’ uno scandalo piazzare un rigassificatore sopra miliardi di metri cubi di gas naturale da estrarre. Chi è il colpevole di questo disastro ambientale?. Importare gas significa disperdere nell’aria circa il 30% del metano pompato nei tubi". Bonelli si è stizzito. Mentre in Toscana il clima è sempre più teso e il commissario straordinario al rigassificatore Giani, minaccia di abbandonare l’incarico, a Ravenna è iniziata la progettazione del potenziamento dell’impianto a forma di ragno che sorge al largo di Marina di Ravenna. La struttura è del Gruppo Pir e si sta calcolando come aumentarne le capacità di ospitare navi della portata della BW Singapore, la rigassificatrice che Snam ha destinato a Ravenna a partire dalla fine del 2023, quando scadrà il contratto di nolo attualmente in essere. La BW Singapore è una cosiddetta Fsru — Unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione: costruita nel 2015, ha una capacità massima di stoccaggio di 170mila metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl) e una capacità nominale di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi all’anno. E’ lunga 292 metri. Tutta la progettazione farà poi parte della documentazione che il presidente della Regione Stefano Bonaccini, commissario straordinario per il rigassificatore in Emilia Romagna, dovrà inviare entro 120 giorni (ormai 110) a Snam con le soluzioni tecniche adottabili per ospitare la nave. Snam ha lasciato due opzioni per la localizzazione: o attraccata al ‘ragno’ o a un nuovo impianto da costruire al largo. La seconda soluzione richiederebbe più tempo ma sembra studiata appositamente come ‘riserva’ nel caso che la soluzione Piombino diventi improponibile. Il fatto è che se la città toscana si oppone definitivamente, diventa un problema perché al centro nord non ci sono altre realtà immediatamente disponibili per ospitare una nave rigassificatrice. A meno che non si punti nuovamente su Ravenna. Ipotesi sostenuta da Bonaccini: "Se la Toscana non la vuole accoglieremo noi il secondo impianto".

lo. tazz.