Sotto il segno del destino. Undici anni dopo, dedicato a papà Vigor

Nella gara inaugurale degli Europei col Belgio, Alessandro ha firmato l’ultimo punto. Intanto Bonitta presenta la nuova stagione di Ravenna

Undici anni dopo,  dedicato a papà Vigor

Undici anni dopo, dedicato a papà Vigor

Il 24 aprile 2012, un mese dopo la scomparsa di papà Vigor, Alessandro non aveva ancora 8 anni. Quel giorno, alla prima edizione del ‘Bovo day’, il mondo del volley italiano si diede appuntamento al Pala de André per l’amichevole fra la nazionale azzurra di Berruto e una selezione degli amici di Bovo. E quel giorno, Alessandro – iconica la sua immagine con la maglia azzurra più lunga delle gambe – firmò, in battuta, il primo punto della nazionale fra un tripudio di emozioni. Come nelle favole, 11 anni dopo, quel sogno si è avverato. Alessandro Bovolenta, a pochi giorni dalla convocazione, ha debuttato in nazionale. L’altra sera, a Casalecchio di Reno, nel match inaugurale degli Europei contro il Belgio degli ex ravennati Zanini e Verhanneman, Fefé De Giorgi lo ha buttato dentro per l’ultimo punto, quello del sigillo sul 3-0. Una invasione avversaria gli ha negato la soddisfazione della ‘firma’, ma a referto è andato comunque il ‘suo’ punto, che ha preceduto la festa, in campo e sugli spalti dell’Unipol Arena. Anche perché, una favola così bella, piace davvero a tutti viverla, da protagonisti o da spettatori. Tuttavia, quello del ct azzurro non è stato un ‘regalo’. De Giorgi, che di partite (anche in nazionale) ne ha giocate parecchie, partendo soprattutto dalla panchina, ha lavorato in prospettiva. Fefé sa benissimo la storia umana e professionale di Bovo jr, e sa benissimo che un Europeo – da affrontare peraltro in casa, da campioni uscenti e da campioni del mondo in carica – è lungo e ricco di insidie. Nel corso del torneo, ci sarà bisogno di tutti. Conviene dunque avere giocatori pronti. Bovo è un debuttante.

Si è affermato in A2 col proprio club e ha trascorso le ultime estati a mietere successi e piazzamenti con le nazionali giovanili. Aver superato lo ‘scotto’ e l’emozione dell’esordio con la nazionale maggiore, e averne gestito l’emozione, tornerà utile, se mai dovesse essercene bisogno, anche perché l’Italia parte con un certo tipo di ambizioni. La ‘storia’ di Bovo jr sta inoltre valicando i confini del volley e dello sport. Sono tantissimi i media e le testate generaliste che lo intervistano. "Quel servizio vincente di tanti anni fa è stato l’inizio di un ciclo. L’ultimo punto contro il Belgio è una tappa importante, e spero che sia lunga, perché vorrei restare tanto tempo in questa nazionale. Sono contento e cerco di vivermi il momento al meglio. Un debutto così lo sognavo da due anni, quando, da spettatore, vidi la nazionale vincere l’Europeo. Avverto grande fiducia in me da parte dei miei compagni, come del resto si è visto quando sono entrato in campo. Sono orgoglioso di riportare in nazionale il mio cognome. Sono contento per mia mamma, è il mio punto di forza, è la mia àncora, mi sta aiutando ogni giorno; questa vittoria e questo debutto lo dedico a lei". Domani intanto si replica. A Perugia, alle 21.15, c’è da affrontare l’Estonia, altra nazionale sulla carta abbordabile, ma ovviamente da non sottovalutare.