Accusati di lesioni dalla donna condannata per stalking

Madre e figlio a processo. L’ex compagna di lui:. "Sono stata picchiata".

Una guerra in famiglia con una pioggia di reciproche denunce. Ruoli di imputato e di vittima che si invertono nei procedimenti penali scaturiti da vicende che si trascinano da alcuni anni, avvenute a Guastalla. Protagonista, tra gli altri, una donna che figura nell’insolita veste di stalker, e che fu denunciata per aver perseguitato il suo ex e la madre di lui. Le condotte, tra il 2017 e il 2019, consistevano in minacce, telefonate notturne, aggressioni fisiche alla ‘suocera’ e danneggiamenti alle loro auto. Un inferno vissuto da madre e figlio per il quale lei era stata sottoposta al divieto di avvicinamento. Poi, nel 2020, la donna patteggiò per gli atti persecutori una decina di mesi, pena sospesa. Per questi fatti, e altri successivi, l’ex fidanzato e la madre hanno sporto più di venti denunce.

Ma poi le parti si sono scambiate, e ora sono gli altri due a doversi difendere: madre e figlio 40enne figurano infatti a processo, chiamati a rispondere di lesioni, a seguito di una denuncia sporta dalla donna. L’episodio contestato, che risale al 27 maggio 2018, avvenne in due momenti. Dapprima, intorno alla mezzanotte, l’uomo avrebbe afferrato l’ex fidanzata per i capelli, le avrebbe dato due schiaffi e poi fatta cadere a terra. Alle 6 del mattino, il 40enne avrebbe colpito con un bastone da passeggio, sul collo e sulla testa, il figlio della sua ex, che ebbe una prognosi di 4 giorni.

Anche questa volta accorsero i carabinieri, chiamati però dai due imputati. Nel processo davanti al giudice Silvia Semprini la donna che si rese protagonista di stalking e suo figlio sono costituiti parte civile. Ieri è stata sentita l’ultima testimone in lista, poi gli imputati, difesi dall’avvocato Sara Veneselli - ieri sostituita dall’avvocato Stefania Musi - hanno reso spontanee dichiarazioni, sostenendo che si volevamo difendere da quella donna. Secondo la difesa, quel giorno la donna si presentò per danneggiare l’auto: ci fu una colluttazine, ma il 40enne voleva solo proteggere la madre, donna minuta e sulla settantina. A causa del parapiglia, l’anziana ebbe un malore, cadde e si ruppe una mano, per poi sporgere denuncia. Al centro di tutto, a loro dire, la fissazione che la donna avrebbe avuto per il 40enne e lo spirito vendicativo verso la madre che non voleva più che si frequentassero.

Alessandra Codeluppi