Accusato di stalking dalla giovane collega. Il giudice lo assolve: "Il fatto non sussiste"

Il 54enne accusato di stalking verso una collega più giovane è stato assolto per mancanza di prove. L'uomo era accusato di palpeggiamenti e comportamenti inappropriati sul luogo di lavoro. La difesa ha sostenuto che le azioni erano visibili a tutti e che non c'erano testimoni di condotte pesanti. La parte civile chiedeva un risarcimento di 100mila euro.

Un 54enne era accusato di stalking verso una ragazza che ha una ventina di anni in meno e che lavorava nella stessa azienda. Al termine del processo con rito abbreviato il gup Luca Ramponi lo ha assolto "perché il fatto non sussiste". L’uomo, che aveva un ruolo di responsabilità intermedio, doveva rispondere di presunti palpeggiamenti con strusciamenti, di baci bloccandole il viso con le mani, di canzonature davanti ai colleghi. L’avvocato difensore Antonio Sarzi Amadè ha prodotto foto dell’ambiente di lavoro, aperto e con vetrate, per dimostrare che tutti potevano vedere. Due operai hanno riferito in aula di non avere mai assistito a condotte pesanti e che tra i due c’era un rapporto confidenziale. Anche la moglie lo ha discolpato, dicendo che lui ha un atteggiamento spiritoso, ma benevolo, e che il marito le faceva leggere i loro messaggi. Il pm Maria Rita Pantani ha chiesto 2 anni e 4 mesi. La donna, parte civile attraverso l’avvocato Gianni Zambelli, chiedeva 70mila euro di provvisionale e 100mila di risarcimento.

al.cod.