Addio a Giuseppe Amato, aveva 56 anni

Il sindaco: "Grande lavoratore, ha dovuto sopportare un dolore immenso". Nel 2014 il figlioletto venne travolto e ucciso da un’auto

Addio a Giuseppe Amato, aveva 56 anni

Addio a Giuseppe Amato, aveva 56 anni

Profondo dolore a Rubiera ha suscitato la notizia della prematura scomparsa di Giuseppe Amato. Aveva 56 anni. Amato è deceduto a causa di una malattia all’Hospice Casa Madonna dell’Uliveto di Montericco di Albinea. Giuseppe Amato era il papà del piccolo Salvatore, il bambino di cinque anni tragicamente deceduto nel giugno del 2014 in un incidente stradale avvenuto a Rubiera. Salvatore era stato investito da un’auto mentre attraversava la strada assieme alla madre e alla sorella, rimaste ferite dopo l’impatto con la macchina. Inutili purtroppo i soccorsi al bambino. Una tragedia che aveva colpito tutta la comunità di Rubiera, sconvolta per la morte del bimbo.

La camera ardente per l’ultimo addio al 56enne è stata allestita alla casa del commiato del cimitero di Rubiera.

Ieri nella chiesa parrocchiale di Rubiera è stata celebrata la funzione religiosa funebre di Giuseppe ‘Peppino’.

Tanti i messaggi di cordoglio e vicinanza che sono arrivati alla sua famiglia, colpita da un nuovo lutto. Anche il sindaco Emanuele Cavallaro ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa del 56enne.

"Quello – dice Cavallaro – che ha dovuto affrontare Giuseppe Amato in vita sua è terribile. Eppure, in mezzo ad ogni difficoltà, non ha mai ceduto. L’ho conosciuto con un secchio da muratore in mano. Nell’abbraccio col piccolo Salvatore spero abbia la serenità che qui non hai mai potuto avere e che riesca a trasmetterla anche ai suoi cari che oggi piangono Giuseppe". Il primo cittadino rubierese ricorda che Peppino era "prima di tutto un lavoratore, un operaio edile che col sudore portava avanti la sua famiglia. Poi il dolore di quell’incidente terribile, la perdita del figlio più piccolo, una situazione davvero difficile da sostenere. Giuseppe non si è mai arreso. Mi ha sempre dato la mano con vigore. Anche l’ultima volta in cui magari sapeva che lo sarebbe stata. Un eroe: piccolo di statura, ma un gigante per ciò che ha saputo portare sulle sue spalle. Spero che ora possa giocare con il piccolo Salvatore e i camion che gli piacevano tanto dove il tempo e il dolore non esistono".

Amato lascia la moglie Sandra, la figlia Chiara, la nipote Emy, il fratello, i nipoti, gli zii e i cugini. La salma ieri, terminata la Messa, è stata poi accompagnata per il crematorio. La famiglia del defunto ha chiesto non fiori, ma opere di bene.

Matteo Barca