ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Affidi, parla lo psicologo assolto: "Ho perso il 95% del mio lavoro"

Foti: "Sono diventato un bersaglio della discesa in campo del centrodestra. Mi sento un sopravvissuto"

Affidi, parla lo psicologo assolto: "Ho perso il 95% del mio lavoro"

Affidi, parla lo psicologo assolto: "Ho perso il 95% del mio lavoro"

Claudio Foti, psicologo fondatore del centro ‘Hansel e Gretel’, 72 anni, assolto in via definitiva dalla Cassazione nel processo sui presunti affidi illeciti, in questi 5 anni ha mai perso speranza nella giustizia?

"Lavoro da 40 anni sull’ascolto dei bambini. Per 13 anni ho fatto il giudice onorario nel tribunale dei Minori di Torino. Ho fatto formazione in molte Regioni, Province e aziende sanitarie. Ho curato decine di pazienti, con risultati efficaci e riducendo la loro sofferenza. Di fronte alla montagna di fango e di menzogne che mi ha travolto, non potevo dimenticare ciò che sono e ciò che ho fatto. Prima ancora che in Appello fossi assolto, ho scritto il libro ‘Bibbiano: dubbi e assurdità’ (edizioni Alpes), frutto di un lavoro collettivo. In questi anni ho sempre pensato che tutto ciò che ho fatto e il libro prima o poi avrebbero avuto il riconoscimento che meritavano. Anche se provavo ansia, il lieto fine non era garantito".

Oggi come si sente?

"Molto forte. Povero, ma forte. Ho perso il 95% del mio lavoro e il centro ‘Hansel & Gretel’ è stato distrutto. Giravo l’Italia, ora ho perso tutto. Ho difficoltà materiali ma sono fiducioso nelle battaglie culturali che posso portare avanti: mi sono rafforzato grazie alla meditazione e ho scritto libri".

Sull’accusa, poi caduta, di aver fatto sedute di psicoterapia suggestive a una 17enne, convincendola di aver subito abusi dal padre, quali aspetti non erano stati colti?

"Alcuni magistrati non hanno capito nulla. Se un cittadino qualsiasi analizzasse le videoregistrazioni delle sedute di psicoterapia che io stesso consegnai per la verifica del mio lavoro, si coglierebbe il metodo usato da tutti gli psicoterapeuti: ascolto benevolo e non pressante, tentativo di accogliere chi parla della propria sofferenza. Quei filmati sono stati esaminati col pregiudizio: l’accusa stravolgeva il mio comportamento clinico".

L’accusa, e la sentenza di primo grado, per l’abuso d’ufficio parlavano del profitto a scapito dei minori come motore della sua attività.

"Contestazioni allucinanti. Per trasferte quindicinali da Pinerolo a Bibbiano guadagnavo poche centinaia di euro al mese. I 135 euro all’ora per le sedute rientravano nel tariffario dell’Ordine degli psicologi. Non mi venivano rimborsate le trasferte. Per tre anni di spola avrò guadagnato 6-7mila euro l’anno".

Si è sentito perseguitato?

"C’era un teorema accusatorio che mi collocava nel ruolo di capo di un sistema per suggestionare i bambini, ingannare i giudici e spedire i minori in psicoterapia. Credo che le Procure svolgano un lavoro prezioso. Ma come disse Carlo Nordio, ora Ministro, ci possono essere magistrati che costruiscono reati, col rischio di attivare inchieste che si autoperpetuano: si cercano cioè le prove di ciò che si vuole dimostrare a tutti i costi. In questo caso la Procura si è convinta di ciò che oggi si definisce un castello accusatorio. E c’è stato un ufficio stampa non identificato che passava stralci di atti giudiziari alla stampa".

Cosa non ha funzionato?

"All’inizio le notizie venivano date come fossero certezze, abolendo il condizionale in fase di indagini preliminari, quando gli elementi non sono ancora da considerare prove. Sono finito in una gogna: sono stato dipinto come il boss degli affidi, anche se in Val d’Enza non ho mai dato alcun contributo sulle decisioni. Anche persone in buona fede sono rimaste influenzate. Persino Ornella Vanoni scrisse: ’Queste persone dovrebbero andare in galera senza processo’".

Nei media bisognerebbe fare un distinguo.

"In rete circolava una mia foto in cui si diceva che mi travestivo da lupo per spaventare i bambini. A Reggio fui rifiutato da un ristoratore nel 2021 che non volle servire il pasto ‘al lupo di Bibbiano’. Ricevetti mail in cui si augurava il male ai miei figli".

È in corso il processo con rito ordinario per 17 persone.

"Non entro nel merito. Dico solo che la mia storia dimostra che si deve avere fiducia nella magistratura".

Questa vicenda giudiziaria ha spaccato la politica e la stessa Bibbiano divenne un palco elettorale nel 2020.

"Sono diventato un bersaglio della discesa in campo del centrodestra. Qualcuno mi ha pensato iscritto al Pd, ma io mai sono stato iscritto a un partito. Il centrosinistra avrebbe dovuto difendere di più il sistema di tutela dei diritti dei minori, finito al centro di un grosso attacco. Oggi servizi sociali e operatori sono trattati con maggiore sospetto e c’è paura a tutelare i bambini temendo di andare allo scontro con le famiglie".

Ora a cosa sta lavorando?

"Io sono un sopravvissuto. Ho imparato l’importanza dello scrivere. Ho progetti editoriali e ho contribuito a costruire l’associazione ‘Minori diritti’".