Aggressione in caserma Zucchi. Spuntano i video choc: tutti giovanissimi i coinvolti

Violenza in pieno giorno al terminal dei bus, vittima un diciottenne. Nei filmati botte e grida. Indagano i carabinieri: al setaccio le immagini e le testimonianze. Reazioni a catena dalla politica.

Brutale aggressione alla caserma Zucchi, spuntano i video. Le immagini parlano da sole, così come le grida dei giovani che assistono alla scena: non solo botte tra giovanissimi, ma anche uso di spray urticante e un ragazzino accoltellato a un braccio. La violenza è esplosa giovedì in pieno giorno all’ex caserma: un luogo per cui autisti Seta e frequentatori invocano da tempo più sicurezza e telecamere.

Aggressione in caserma Zucchi. Spuntano i video choc: tutti giovanissimi i coinvolti
Aggressione in caserma Zucchi. Spuntano i video choc: tutti giovanissimi i coinvolti

La vittima è un 18enne, e dai filmati si vede benissimo che l’età di tutti i coinvolti nel pestaggio è molto bassa. La violenza è stata scatenata da futili motivi: apprezzamenti diretti alla ragazzina che era con la vittima. E mentre le indagini dei carabinieri sull’accaduto proseguono – saranno sentiti i testimoni e passati al vaglio i video e le foto –, non si fanno attendere le tante reazioni politiche: "L’ennesimo episodio di violenza avvenuto nella stazione di interscambio della Caserma Zucchi non può che confermare se ancora ce ne fosse bisogno di essere davanti a una città allo sbando e fuori controllo – dice Alessandro Aragona, coordinatore provinciale e capolista di Fratelli d’Italia a Reggio –. In questo senso, le colpe dell’amministrazione sono enormi. Nel caso specifico, gli stessi sindacati di categoria avevano più volte invitato l’amministrazione a procedere all’installazione di impianti di videosorveglianza e alla previsione di un presidio fisso delle forze dell’ordine a tutela dei conducenti, degli utenti e di tutti coloro che frequentano per studio o per lavoro l’area. Ogni richiesta e’ stata inascoltata e ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il 6 giugno sarà in città il sottosegretario all’interno Wanda Ferro per verificare personalmente la situazione reggiana e per confrontarsi con tutte le rappresentanze e gli operatori dei comparti e dei settori coinvolti".

"Quando in Consiglio comunale facevo presente che se vogliamo che i nostri concittadini prediligano i mezzi pubblici rispetto all’auto, dobbiamo fare in modo che si sentano sicuri a salire sui bus senza timori di essere rapinati o di assistere a violenze a scena aperta – rincara la dose Alessandro Rinaldi, consigliere comunale e segretario cittadino Lega –, i consiglieri di maggioranza sorridevano dicendo che come al solito la Lega soffia sulla paura della gente per cercare consenso in modo becero. Ricordo in questi anni ripetute e periodiche aggressioni di bande di giovanissimi ad autisti, studenti all’ospedale perché era stato spruzzato spray al peperoncino, risse frequenti. Le nostro proposte sono cadute nel vuoto, con la giunta Vecchi che ha preferito sottovalutare il problema non occupandosene minimamente.Oggi la situazione è divenuta intollerabile – incalza Rinaldi –. Fare ancora finta di nulla non si può, occorrono misure tempestive". Carmelo Mario Lanzafame, candidato di Sic!, parla di "ennesimo fatto di cronaca che ha visto minori, o quasi, coinvolti in violenze. Sono padre di tre figli, e volevo portare la mia solidarietà e la mia vicinanza ai ragazzi vittime e ai genitori. Ho provato anch’io la rabbia e la voglia di dare una lezione ai prepotenti di turno, perché di prepotenza si tratta, quando successe anche a mio figlio, che girava per la città con un suo compagno di classe, un episodio simile, ma di entità minore. Ma nello stesso tempo, in quanto candidato per il Consiglio, mi chiedo se ’la città delle persone’, al di là dello slogan, possa intervenire per tutelare, prevenire, reprimere quando occorra. Mi chiedo se non sia l’ora di mettere in atto politiche giovanili che, se da un lato contrastino e prevengano l’emarginazione e la disperazione di una parte della sua popolazione giovane, dall’altro siano in grado di fare percepire come sereno e fuori pericolo l’attraversamento di spazi urbani che stanno diventando luoghi insicuri". Al di là delle telecamere, delle Volanti, dell’esercito, prosegue Lanzafame, "che paiono essere spesso dei palliativi, credo che un’amministrazione di sinistra debba sviluppare una vera e propria politica che introduca nuovi e più efficaci strumenti. Occorre riconoscere che le scarse risorse e, forse, idee, che abbiamo finora impiegato non sono sufficienti. Ciascuno per la propria parte è chiamato a prendersi un pezzo di responsabilità e non solo a delegare. E una risposta univoca è semplificatoria".