"Ai ragazzi dico: ’I partigiani siete voi’"

Adelmo Cervi, discendente di partigiani, ricorda il significato del 25 aprile come festa e lotta per la giustizia e la pace, esortando alla fedeltà ai valori della Costituzione e alla solidarietà.

"Ai ragazzi dico: ’I partigiani siete voi’"

"Ai ragazzi dico: ’I partigiani siete voi’"

Adelmo Cervi, figlio di Aldo Cervi terzogenito dei sette fratelli, mentre passeggia nei pressi del palco, sul quale poi sale per salutare il pubblico e ribadire le sue idee afferma con tenerezza e decisione: "Questo 25 aprile rappresenta un momento di festa e di lotta, perché stiamo andando piuttosto male. Qui siamo in una casa, nella quale c’è chi ha dato la vita per creare un modo di giustizia, un mondo di pace e uguaglianza. Non mi soffermo molto sul passato, perché dobbiamo essere fedeli a quelli che hanno dato la vita per un mondo di giustizia, dal quale è nata una Costituzione meravigliosa, che va applicata seriamente. Il primo articolo recita che l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro e vediamo come vien trattata la gente che lavora. Poi ci sono i tanti che non lo hanno nemmeno il lavoro, guardiamo la sanità, forse qui siamo anche fortunati… Per ciò che riguarda la guerra io mi son battuto e mi batterò per distruggere le armi che ci sono; mandare in giro delle armi significa mandare a morte ragazzi che non hanno colpe, siano essi ucraini, russi, israeliani, palestinesi, curdi, sahrawi, popolo mio amico, sono 40 anni che aspetto la loro libertà. Questo un 25 aprile ci dice che dobbiamo lottare per creare una giustizia. C’ è ancora tanto da fare. Vado tanto nelle scuole e dico ai ragazzi: ‘I partigiani siete voi, partigiano non significa girare col fucile, ma star dalla parte della giustizia solidarietà pace ed ha bisogno di voi’".

mgbo