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"Al via una raccolta firme per il secondo pediatra"
Una raccolta di firme per chiedere alle autorità sanitarie l’assegnazione di un secondo pediatra al paese. È la prima azione concreta illustrata da Marica Bassi, candidata a sindaco di ’Cavriago Lab - Impegno Comune’. Insegnante, 44 anni e 5 figli, è stata lei stessa a presentarsi giovedì sera in sala consiliare in occasione dell’incontro promosso dalla lista civica e incentrato sulla crisi della sanità pubblica. Il progetto politico alternativo a quello della attuale sindaca Francesca Bedogni ha richiamato in Municipio un pubblico numeroso e partecipe. L’impegno di Bassi parte dal lontano: nel 2009 venne candidata consigliera da ’Cavriago comune’, lista di sinistra, pacifista e ambientalista. Un’ispirazione valoriale che si ritrova nel Lab: "Vogliamo rappresentare una svolta per Cavriago – ha esordito la candidata –. Siamo senza simboli di partito, ma ispirati a profondi valori progressisti e democratici. La lista non è nomi su una scheda, ma un impegno concreto per il cambiamento, per la crescita del paese e per la giustizia sociale. Insieme si può costruire una Cavriago più solidale, più attiva, più bella da vivere". La candidata ha poi invitato i cittadini a partecipare al Lab ogni martedì alle 21 nella Sala Blu del Municipio.
"Portiamo una visione concreta di approccio ai problemi e ascoltiamo. Abbiamo un piano d’azione politico-amministrativo chiaro ma intendiamo definire il programma insieme a tutti perché crediamo nel potere della partecipazione attiva".
È poi iniziata la tavola rotonda sulla Sanità. Per il dottor Fabrizio Aguzzoli (già medico al Core, candidato sindaco a Reggio con ’Coalizione Civica’) "il primo problema è la burocrazia, che si manifesta nelle liste d’attesa e nell’affollamento dei Pronto soccorso, nel protocollo che quando è troppo rigido disumanizza. Ciò provoca disuguaglianze, migrazione sul privato di chi può pagare, rinuncia alle cure". Una situazione su cui i sindaci potrebbero fare molto nella Ctss (Conferenza territoriale socio-sanitari), anche se spesso si adeguano alle decisioni della Regione. Il debito pubblico ‘monstre’ dovuto all’evasione fiscale "ha portato tutti i Governi a tagli di risorse: sono facili, gli effetti non immediati. Per rimettere in carreggiata il Ssn servirebbero 50 miliardi di euro su 5 anni". Si aggiunga la fuga dei medici da settori cruciali ma stressanti come l’emergenza-urgenza: la tempesta perfetta – come ha aggiunto dal pubblico il dottor Massimo Comunale – è alimentata "dalla chiusura lobbistica degli accessi alle Facoltà di medicina". Giuseppe Filetti, medico a Vezzano, ha aggiunto che "le Case di Comunità sono una formidabile occasione per appianare le differenze, anche tra Regioni, ma delle risorse Pnrr a livello di medicina territoriale si sta vedendo poco e niente". Natascia Cersosimo, segretaria provinciale Nursind, ha analizzato la fuga degli infermieri da una professione che "regala" poco tempo da dedicare al rapporto col paziente, bassa qualità di vita, stipendi bassi e aggressioni.