Allarme smog, ventata di sollievo: "La pioggia ridurrà le polveri sottili"

L’analisi del responsabile di Arpae, Torreggiani: "Gli inquinanti sono favoriti dal meteo mite invernale"

Allarme smog, ventata di sollievo: "La pioggia ridurrà le polveri sottili"

Allarme smog, ventata di sollievo: "La pioggia ridurrà le polveri sottili"

S’intravede uno spiraglio di luce, oltre la cappa di smog che ha chiuso l’Emilia in una morsa fino a lunedì. Nel quadro di un’estesa, legittima preoccupazione dovuta a una qualità dell’aria pessima, fatta registrare nella giornata di lunedì fra Reggio, provincia e pianura Padana, con valori ben oltre il limite normativo, se guardiamo a martedì la situazione appare in leggero miglioramento. Lo rileva il bollettino di Arpae nella pubblicazione dei dati giornalieri, come conferma Luca Torreggiani (nella foto), responsabile Arpae della rete di Reggio e dell’Emilia – Romagna: "Assistiamo a un effettivo ridursi delle concentrazioni di polveri su tutta la regione, con pm10 che anziché superare il doppio del valore limite, come si è verificato il 19 febbraio, si fermano a 74 secondo la centralina di viale Timavo in città, riducendosi del 30% (58 il dato di Castellarano, ndr) – spiega Torreggiani – Un risultato importante e positivo in termini di concentrazione". Ciò non toglie, raccomanda il tecnico, che l’allerta polveri sottili rimanga alta. "Sì, possiamo parlare di un sostanzioso miglioramento nei dati relativi alle polveri sottili, e di parecchio (lunedì erano 85 e 108 microgrammi, rispettivamente, per Castellarano e Reggio) ma rimaniamo sempre sopra i valori di legge. Considerando i parametri delle pm10 e pm2.5, vediamo valori ancora troppo elevati".

Torreggiani analizza nel dettaglio i fattori di rischio che ha determinato la maglia nera dell’aria, in questo periodo. "Sono queste condizioni meteo caratterizzate da sole e temperature relativamente miti, per il periodo, a far sì che i valori crescano notevolmente – commenta – Poste le fonti di inquinamento principali, traffico, industria, riscaldamento e agricoltura, non bisogna attribuire la colpa al riscaldamento. Il motivo per cui in pianura Padana in inverno si toccano valori così elevati è dovuto all’accumulo degli inquinanti negli strati bassi dell’atmosfera, favorito dal buon meteo. Stretto fra Alpi a nord e Appennino a sud, il nostro bacino ha un’aria racchiusa. Nelle giornate di alta pressione si crea un fronte di aria calda sopra la pianura Padana. Una massa che funge da coperchio al territorio, impedendo all’aria fredda sottostante di muoversi, producendo un rimescolamento verticale". Torreggiani intanto guarda al meteo che ci attende, portatore di un po’ di pioggia, e dice ottimista: "Se confermata la perturbazione in arrivo nei prossimi giorni, avremo un ridursi delle concentrazioni inquinanti".

Un sospiro di sollievo.

Lara Maria Ferrari